Chi è Azmoun, il Messi iraniano vicino alla Roma: il flirt con la Lazio e l’impegno contro il regime
Sono stati accostati tanti calciatori vicini alla Roma per il ruolo di attaccante in questa sessione di calciomercato ma ecco che alla corte di José Mourinho potrebbe arrivare un nome a sorpresa: si tratta di Sardar Azmoun, punta del Bayer Leverkusen e della nazionale iraniana.
L’operazione non è stata ancora definita ma il classe 1995 potrebbe raggiungere la Capitale nelle prossime ore per aggregarsi alla sua nuova squadra. I giallorossi fino a ieri avevano messo sul tavolo le loro carte per Duvan Zapata, ma la pista che avrebbe dovuto portare all'attaccante colombiano dell'Atalanta è stata accantonata anche a causa delle richieste alte del club orobico e così è arrivata l'accelerata per l’attaccante del Bayer.
Azmoun arriva dalla Bundesliga ma si era fatto conoscere già qualche anno fa, quando in Russia vestiva le maglia di Rostov, Rubin Kazan e Zenit: proprio in quel periodo provò a prenderlo Igli Tare per portarlo alla Lazio ma alla fina sfumò la trattativa nonostante ci fossero stati anche annunci semi-ufficiali in Iran.
Il ‘Messi iraniano', così venne chiamato dopo i suoi inizi brillanti, è figlio di un noto pallavolista di etnia turkmena, Khalil Azmoun, e per diverso tempo si divise tra i due sport prima di scegliere definitivamente il calcio e iniziare la sua scalata. Dopo il Rubin Kazan è arrivato lo Zenit ed è a San Pietroburgo che si è fatto notare dalle big d'Europa.
Dopo 104 presenze e 62 gol lo Zenitchiki, ecco che nel gennaio del 2022 arriva la chiamata del Bayer Leverkusen ma in il salto di qualità che tutti si aspettavano in Germania non è arrivato. Solo 5 gol in una stagione e mezzo e qualche infortunio che ne ha compromesso integrità e continuità.
Ha vestito per 71 volte la maglia della nazionale segnando 45 reti, prendendo parte ai Mondiali del 2018 e del 2022.
Dopo l'esperienza in Bundesliga, ecco che potrebbe sbarcare in Serie A: Azmoun nelle sue uscite internazionali ha mostrato una buona tecnica e una buona velocità, con e senza palla. L’iraniano si è dimostrato efficace nell'azione di pressing ed è molto efficace nei tagli alle spalle dei difensori.
Nella Roma potrebbe ricoprire sia il suo di prima punta che al fianco di un riferimento, altrimenti potrebbe essere preso in considerazione come uomo di raccordo nel caso in cui Mourinho decidesse di schierarsi con il 3-4-2-1.
Azmoun ha dimostrato di essere molto attento alle vicende sociali ed extra-campo, prendendo posizione dopo i fatti di violenza contro le donne in Iran dello scorso autunno, quando Mahsa Amini è stata uccisa per aver indossato il velo in modo errato e da quel momento il paese è piombato in una spirale di violenza.
In una stories sui social, con l’emoji del dito medio ripetuto tre volte, scrisse: “Le regole imposte qui in nazionale c’impediscono di parlare finché siamo qui in ritiro, ma non ce la faccio più a restare in silenzio. La punizione è l’espulsione dalla nazionale? Beh, cacciatemi. Se sarà servito a salvare anche una sola ciocca di capelli delle donne iraniane ne sarà valsa la pena. Quanto sta succedendo non sarà mai cancellato dalle vostre coscienze, io non ho paura d’essere cacciato. Vergogna per voi che avete ucciso con tanta facilità gente del nostro popolo, e viva le donne iraniane. Se questi sono dei musulmani, che Dio faccia di me un infedele”.
Sardar Azmoun è stato il primo calciatore iraniano in attività a schierarsi al fianco delle donne del suo paese.