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Chelsea in vendita, Tuchel ammette il momento particolare: “C’è incertezza, si è chiuso un ciclo”

Il tecnico dei Blues è tornato sulla scelta di Abramovich di abbandonare il club: “Ha messo passione e impegno, ora speriamo che tutto finisca per il meglio”
A cura di Alessio Pediglieri
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Thomas Tuchel ha ribadito la propria convinzione che tutto si sistemerà all'interno del Chelsea, in giorni che sono più che confusi e in divenire. Roman Abramovich ha gettato la spugna: dopo quasi un ventennio di proprietà ha deciso di lasciare il club in mano ad altri investitori, con una mossa repentina e irrevocabile. Sullo sfondo i problemi causati dalla guerra che la Russia ha rivolto contro l'Ucraina e le prossime sanzioni che potrebbero colpire anche il magnate russo-israeliano. Per l'ansia dei tifosi dei Blues che solo pochi mesi fa festeggiavano il successo in Champions League e qualche settimana fa il trionfo nel Mondiale per Club.

Le rassicurazioni sono all'ordine del giorno: anche la Premier League ha provato a stemperare questi giorni di tensione ma nel mentre di una trattativa complessa come la cessione di una società calcistica, tutto può improvvisamente franare scatenando effetti domino impensabili. L'intento è di lasciare una situazione per quanto possibile, positiva, dando ai futuri proprietari una società sana e senza problemi. Ma è inevitabile che il cambiamento ci sarà e, al di là delle parole di rito, nessuno sa cosa realmente potrà accadere.

Ne è cosciente anche Thomas Tuchel, il tecnico dei Blues che ha il dovere di serrare le fila, preservare i propri giocatori da tutto ciò che è extra calcio e rassicurare i tifosi che di calcio vivono e si nutrono e davanti all'addio di Abramovich e alla mancanza di certezze hanno il timore che la realtà del Chelsea si frantumi da un giorno all'altro. "Siamo molto felici di essere riusciti a vincere il titolo che mancava ad Abramovich. In questa maniera si è chiuso un ciclo, lui ha messo passione e impegno. È stato un bel momento".  Sull'avvicendamento societario il tecnico tedesco sa tutto: "Il giorno dopo la sfida con il Luton, Petr Cech ci ha aggiornato sulla situazione che si stava evolvendo" ha continuato in conferenza. "Ha parlato con tutti, giocatori compresi, e ha spiegato la situazione anche se non c'era molto che non sapessimo già, Ma alla fine non ha molto senso preoccuparsi, perché non abbiamo alcuna influenza sul cambiamento e dobbiamo solamente concentrarci sul nostro".

Il timore, è però di ritrovarsi in una società differente dall'attuale,  con eventuali programmi, progetti e risorse differenti rispetto alla gestione Abramovich se non nell'immediato, in divenire. Ed è qui che le sicurezze di Tuchel iniziano a venire meno: "Il Chelsea, dal mio punto di vista, è un club perfetto e amo stare qui. Spero di continuare ma non so molto ora sul mio futuro. Dobbiamo imparare a convivere con questa situazione. C'è un'incertezza generale per questa situazione visto che nel Chelsea lavorano circa 100 persone ognuna con i propri pensieri e sensazioni. Per noi allenatori non cambia molto, è sempre stato così. Provo a restare positivo e l'unico augurio è che tutto finisca per il meglio".

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