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Che fine ha fatto Origi, si allena da solo ma il Milan continua a pagarlo: non può lasciare l’Italia

Origi non gioca una partita ufficiale dallo scorso aprile, non vive più a Milano ma continua a essere pagato dal Milan: è diventato un fantasma per i rossoneri.
A cura di Ada Cotugno
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A Milanello di Divock Origi non c'è neanche l'ombra e, in verità, neanche in tutta Milano. Dov'è finito l'attaccante del Milan? È una situazione paradossale perché i rossoneri di fatto pagano un giocatore che non si allena mai con i compagni, non gioca da nessuna parte e addirittura vive in un'altra città: il crollo verticale dell'attaccante è stato spaventoso ed è cominciato con la retrocessione nel Milan Futuro annunciata da Zlatan Ibrahimovic all'inizio della stagione, anche se la sua esperienza in Serie C è stata brevissima e infruttuosa.

L'ex giocatore del Liverpool, arrivato a parametro zero nel 2022, non è più soltanto un oggetto misterioso ma un vero e proprio fantasma di cui si sa davvero poco. Vive tra Roma e Firenze, le città in cui è stato avvistato di recente secondo la Gazzetta dello Sport, è autorizzato dalla sua società ad allenarsi da solo ma non può tornare in Belgio dalla sua famiglia per ragioni fiscali.

Dov'è finito Origi: non si allena con il Milan

È un caso di bocciatura abbastanza clamoroso dato che il belga non ha mai messo piede al centro di allenamento rossonero in questa stagione. Oltre a essere ai margini del progetto è stato totalmente allontanato dal Milan che ha firmato un'autorizzazione speciale che gli permette di allenarsi da solo con un preparatore, senza seguire il ritmo dei suoi compagni. Secondo la rosea ha lasciato addirittura la città di Milano per stabilirsi tra Roma e Firenze, lontano da Fonseca che non lo ha voluto nel suo gruppo nonostante la società continui a versargli 4 milioni di euro a stagione, una cifra che pesa ed è di fatti spesa per nulla.

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A 29 anni la carriera di Origi sembra avviarsi verso una fine tristissima. Non gioca una partita dallo scorso aprile, in FA Cup durante il prestito al Nottingham Forest, e una volta rientrato alla base non è mai stato convocato neanche a Milanello. Per ragioni fiscali deve restare in Italia almeno per la metà dell'anno più un giorno, così da usufruire dei benefici del decreto crescita e per questo ha deciso di fare la spola tra due città, escludendo la permanenza a Milano.

I piani per il futuro

È inevitabile pensare che a gennaio succederà qualcosa. Il suo contratto con il Milan scadrà nel 2026 e l'ingaggio è un impedimento enorme per il club: non avrebbe senso continuare a pagarlo per intero per tenerlo a spasso, lontano addirittura dal centro di allenamento e l'unica alternativa sensata sarebbe quella di rescindere il contratto così da trovare una nuova squadra dalla quale ripartire come parametro zero, ovviamente ridimensionando le sue aspettative sia dal punto di vista sportivo che da quello economico.

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