Che fine ha fatto Fabio Paratici dopo l’inibizione: è ancora al Tottenham con un ruolo diverso
Fabio Paratici continua a lavorare dietro le quinte del Tottenham. L'ex dirigente della Juventus fu condannato a 30 mesi di inibizione nell'ambito del processo sul caso plusvalenze, ma dopo il ricorso accolto dalla FIFA ha avuto la possibilità di rimettersi in gioco con un ruolo inedito. Dietro al mercato degli Spurs c'è ancora la sua mano, nonostante le dimissioni rassegnate subito dopo la sentenza.
L'ex bianconero era sbarcato in Inghilterra nel 2021 per diventare direttore generale del Tottenham, ma da allora tante cose sono cambiate. La squalifica di 30 mesi è ancora attiva, ma la FIFA ha allentato alcuni paletti che gli consentono ancora di lavorare come consulente esterno. Ed è proprio con questo ruolo che continua a collaborare con gli inglesi e con Ange Postecoglu: il nuovo allenatore ha parlato di lui soltanto nell'ultima conferenza stampa, dando notizie sul suo operato dopo alcuni mesi in cui ha agito lontano dalla luce dei riflettori.
I giornalisti gli hanno chiesto del suo rapporto con Paratici che fin qui sembra procedere a gonfie vele: "Ovviamente conosco Fabio e ogni tanto ci scambiamo messaggi e telefonate. È un ragazzo intelligente e puoi vedere che ha un grande occhio per il talento". L'allenatore non ha fornito molti dettagli sul tipo di lavoro che svolge l'ex dirigente, limitandosi a dire che si occupa soltanto della gestione della rosa: "All'interno del funzionamento del club e di quello che faccio, non ho questo tipo di impegno. Non solo con Fabio ma con la maggior parte delle persone. Si tratta più di quale sia la priorità in questo momento, questa settimana, e la mia attenzione è sul calcio e sul reparto calcio".
In realtà il ruolo di Paratici è ben definito, perché rispetta le limitazioni imposte dalla sentenza. Al suo posto il Tottenham ha ingaggiato Johan Lange come direttore tecnico, affidandosi all'ex Juve soltanto come consulente: in questa finestra di mercato i due hanno lavorato in completa sinergia portando in Premier League tra gli altri anche Radu Dragusin, un calciatore che l'italiano conosce benissimo.
Il difensore infatti era stato ingaggiato già quando era ai bianconeri e l'investimento di quasi 30 milioni di euro è stato fatto quasi a colpo sicuro su consiglio di Paratici che lo conosceva molto bene. Anche se non può più rappresentare il club, avere un ruolo all'interno della società e scendere negli spogliatoi durante le partite, l'ex dirigente ha piena libertà di consigliare i membri del Tottenham e guidarli nelle mosse di mercato come consulente esterno.