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Che cos’è il fuorigioco nel calcio e come funziona la regola

Che cos’è il fuorigioco nel calcio? Che differenza c’è tra fuorigioco passivo e attivo? Come funziona il fuorigioco con il VAR e la tecnologia Crosshair? Quali sono le eccezioni al fuorigioco? Facciamo chiarezza su quella che è una delle regole più antiche del calcio, e che ancora oggi è al centro di numerose discussioni.
A cura di Marco Beltrami
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Il gol di Ronaldo contro il Parma nell'agosto 2019 annullato dal VAR
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Che cos’è il fuorigioco? E quando una posizione di fuorigioco diventa sanzionabile da parte del guardalinee e dunque dell’arbitro? Facciamo chiarezza sulla regola numero 11 del gioco del calcio, sempre al centro di grandi discussioni alla luce del fatto che bastano anche solo pochi centimetri, ai calciatori, per commettere un’infrazione e farsi trovare in offside. L'introduzione del VAR, e di strumenti tecnologici a supporto, ha reso possibile individuare una posizione irregolare con margine di errore praticamente nullo.

Che cos'è il fuorigioco

Il fuorigioco è una regola del calcio e fa riferimento alla posizione dei calciatori di una squadra rispetto ad una linea immaginaria sul terreno di gioco. Quando un calciatore si trova dunque in posizione di fuorigioco? Quando una qualsiasi parte della testa, del corpo o dei piedi è nella metà avversaria del terreno di gioco (esclusa la linea mediana) e una qualsiasi parte della testa, del corpo o dei piedi è più vicina alla linea di porta avversaria rispetto sia al pallone, sia al penultimo avversario. In questa valutazione non valgono mani e braccia di tutti i calciatori, portiere compresi, che non sono da considerare. Al contrario dunque per non essere in fuorigioco basta essere in linea con il penultimo o gli ultimi due avversari. Il fuorigioco va sanzionato anche quando un calciatore parte oltre la linea dei difensori per spostarsi in posizione regolare: è il caso del fuorigioco di rientro.

Per la sua natura, per i tempi serrati del gioco e per situazioni decise da centimetri, il fuorigioco ha sempre rappresentato una delle situazioni più discusse nel calcio. L'introduzione del VAR ha contribuito ad abbassare notevolmente il margine d'errore, senza comunque eliminarlo del tutto. L'IFAB ha rivisto alcuni aspetti della regola e l'ha modificata, con decorrenza dal 1 giugno 2020. Le novità, però, saranno applicate soltanto a partire dalla stagione 2020/2021.

Fuorigioco attivo o passivo?

Ovviamente l'essere in posizione di fuorigioco non è di per sé un'infrazione, ma lo diventa per il calciatore al verificarsi di determinate situazioni relative al suo rendersi comunque protagonista in un'azione anche senza necessariamente toccare il pallone. Nel momento in cui il pallone viene giocato o toccato da un suo compagno, il calciatore in posizione di fuorigioco deve essere punito solo se coinvolto nel gioco attivo e dunque:

    • interferendo con il gioco, giocando o toccando il pallone passato o toccato da un compagno
    • interferendo con un avversario: impedendogli di giocare o di essere in grado di giocare il pallone, o ostruendogli chiaramente la linea di visione, o contendendogli il pallone, o tentando chiaramente di giocare il pallone che è vicino quando questa azione impatta sull’avversario, o facendo un’evidente azione che chiaramente impatta sulla capacità dell’avversario di giocare il pallone
    • traendo vantaggio (da tale posizione) interferendo con un avversario o giocando il pallone quando: è rimbalzato o è stato deviato dal palo o dalla traversa, da un ufficiale di gara o da un avversario; è stato effettuato intenzionalmente un"salvataggio" da un avversario. Diverso è il caso in cui il calciatore in posizione di fuorigioco, riceve il  pallone da un avversario, il quale lo gioca intenzionalmente: in questo caso non è considerato aver tratto vantaggio (a meno che non si tratti appunto di salvataggio intenzionale).
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Nei casi in cui un calciatore è in posizione irregolare, ma non interferisce in alcun modo con lo svolgimento dell'azione, il fuorigioco viene definito passivo e diventa non punibile.

Fuorigioco, le eccezioni

Quando la posizione di fuorigioco di un calciatore non è da considerare infrazione? Ci sono alcune eccezioni per i giocatori che si trovano in posizione virtualmente "irregolare". Non è punibile la situazione di offside, quando il giocatore riceve il pallone direttamente da calcio di rinvio, rimessa dalla linea laterale e calcio d'angolo. Inoltre bisogna considerare un caso particolare: se un calciatore in posizione di fuorigioco si muove verso il pallone con l’intenzione di giocarlo e subisce un fallo prima di giocare o di tentare di giocare il pallone, o di contenderlo a un avversario, viene sanzionato il fallo in quanto si è verificato prima dell’infrazione di fuorigioco

Quali sono gli elementi per determinare la posizione del fuorigioco?

Entrando nello specifico, quali sono gli elementi che possono determinare la posizione del fuorigioco? Quelli che diventano oggetto delle valutazioni del guardalinee e dell’arbitro? In primis la posizione del pallone, ovvero la “linea del pallone” (ovvero la linea immaginaria parallela a quella di metà campo o di porta che passa per il pallone), poi la posizione dell’attaccante e infine quella dell’ultimo difendente.

Perché con il VAR i guardalinee spesso non sanzionano subito il fuorigioco

Quando viene sanzionata la posizione del fuorigioco? Sulla carta il guardalinee alza la bandierina nel momento in cui il calciatore in posizione irregolare prende effettivamente parte attiva al gioco, interferendo con il gioco o con un avversario o traendo vantaggio dall’essere in posizione di fuorigioco. Spesso e volentieri però sui campi di calcio assistiamo a “chiamate” tardive da parte dei guardalinee. Il motivo? Con l’avvento del VAR gli assistenti hanno la possibilità di non alzare subito la bandierina e attendere magari lo sviluppo dell’azione, per non correre il rischio di un errore di valutazione. Lasciando correre magari in caso di gol, o episodio decisivo (un fallo da rigore ad esempio) può entrare in gioco la tecnologia e sanzionare magari il potenziale offside o meno.

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Il VAR e la tecnologia Crosshair: come funziona

Dal 2018 è disponibile un ulteriore strumento tecnologico, in supporto al VAR, per aiutare a determinare la posizione esatta di un giocatore in campo (in particolare nel caso di un fuorigioco). Si chiama Crosshair ed è un software (preciso al millimetro) che elabora tridimensionalmente le immagini e riesce a proiettare a terra qualsiasi punto, dal pallone al corpo di un calciatore. Le elaborazioni grafiche mostrate in TV dopo l'intervento del VAR su un'azione al limite, con la linea dell'ultimo difensore e quella dell'ultimo attaccante in bella evidenza, sono prodotte grazie all'ausilio del Crosshair.

Come viene punito il fuorigioco, le situazioni-limite

Ogni infrazione di fuorigioco viene sanzionata con un calcio di punizione indiretto, con il pallone posizionato nel punto preciso in cui si è concretizzata l'infrazione. Ci sono poi anche delle situazioni limite: la prima è quella relativa al calciatore difendente che si porta fuori dal terreno di gioco senza l'autorizzazione dell'arbitro. In questo caso sarà considerato come se fosse comunque o sulla linea di porta, o sulla linea laterale, fino a quando il gioco non s'interrompe o l'azione non si sposta nell'alta metà del campo. Se il calciatore esce dal terreno di gioco intenzionalmente, dovrà essere ammonito alla prima interruzione di gioco.

Un calciatore attaccante può uscire o restare fuori del terreno di gioco per non prendere parte al gioco attivo. Se il calciatore rientra dalla linea di porta e prende parte al gioco prima della successiva interruzione di gioco o prima che la squadra difendente abbia giocato il pallone verso la linea mediana e questo sia fuori della loro area di rigore, il calciatore sarà considerato, ai fini del fuorigioco, come se fosse posizionato sulla linea di porta. Un calciatore dovrà essere ammonito se intenzionalmente esce dal terreno di gioco, vi rientra senza l’autorizzazione dell’arbitro e non viene sanzionato per fuorigioco, ma trae un vantaggio.

Se un attaccante rimane immobile dentro la porta mentre il pallone entra in porta, la rete dovrà essere convalidata, a meno che tale attaccante commetta un’infrazione di fuorigioco o alla Regola 12, nel quale caso il gioco dovrà essere ripreso con un calcio di punizione indiretto o diretto.

La modifica alla regola del fuorigioco per il 2020/2021

La regola del fuorigioco ha subito una leggera modifica in vista della nuova stagione calcistica, decisa dall'IFAB nella primavera del 2020. La norma è stata ritoccata in riferimento ad una casistica particolare. Nel caso in cui un attaccante dovesse ricevere il pallone in posizione di fuorigioco dopo un tocco di mano volontario da parte di un avversario, il fuorigioco sarà sanato. L'idea alla base della modifica è nella logica di non avvantaggiare in alcun modo comportamenti anti-sportivi (come un fallo di mano volontario) nella dinamica del gioco.

Regola del fuorigioco: origini

La storia del fuorigioco nel calcio nasce da molto lontano. La sua introduzione ufficiale da parte dell'IFAB (International Football Association Board, l'organismo che determina le regole nel calcio) risale al 1864. La prima versione della norma prevedeva che tra l'attaccante che riceveva il passaggio e la porta avversaria ci fossero almeno quattro difendenti. Il fuorigioco nella sua concezione attuale, con due difendenti tra l'ultimo attaccante e la porta, è in vigore dal 1926. La regola è stata rivisitata più volte nei suoi dettagli e nelle modalità di applicazione: dal 2005, ad esempio, è stato abolito il concetto di "luce" tra attaccante e difensore, per il quale la posizione irregolare di un calciatore era determinata dalla presenza di spazio tra i due corpi. La norma del fuorigioco e la sua evoluzione hanno avuto una massiccia influenza sullo sviluppo del gioco del calcio da un punto di vista tattico.

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