Che bello vedere Ronaldo che “rosica”, parola di Miguel Veloso del Verona
Che bello veder "rosicare" Cristiano Ronaldo. Miguel Veloso, centrocampista del Verona, non usa giri di parole per descrivere la soddisfazione di aver battuto la Juventus né dissimula la soddisfazione di gustare il volto corrucciato di CR7 che esce dal campo contrariato per la sconfitta. Accadeva l'8 febbraio scorso, una data nemmeno tanto lontana nel tempo ma da allora sembra passata un'eternità considerato lo stop della Serie A e la profonda incertezza su se e quando potrà riprendere.
La formazione di Juric, rivelazione del campionato, vinse per 2-1 in rimonta. A portare in vantaggio i bianconeri fu proprio il portoghese poi Borini e un rigore di Pazzini ribaltarono il risultato del campo consegnando all'Hellas un successo importante, a conferma dell'ottima stagione disputata. Tutto molto bello poi la sequenza videoclip s'interrompe bruscamente a causa dell'emergenza Coronavirus che ha investito l'Italia, con effetti devastanti in modo particolare al Nord, e s'è propagata anche in Europa.
Si vive di ricordi e di buona volontà. Null'altro è rimasto al momento, nella speranza che si possa tornare in campo anche a giugno. Per farlo servirà anzitutto il via libera da parte del governo poi occorrerà un periodo di tempo per svolgere allenamenti e assestare condizione fisica. Infine, ci sarà il fischio d'inizio che sancirà la fine dell'incubo almeno sotto il profilo sportivo.
L’emozione di battere Cristiano Ronaldo? Bella, perché lo conosco e so che non gli piace perdere – ha ammesso Veloso nell'intervista concessa ai canali social delll'Hellas Verona durante l'appuntamento "A tu per tu"- . Vederlo arrabbiato è stato abbastanza bello, anche se dopo la partita abbiamo scambiato qualche battuta.
Ventuno presenze, 2 gol (il primo al Bologna, il secondo alla Juve ma a settembre scorso): è questo il bottino stagionale di Miguel Veloso che Juric ha trasformato in una pedina fondamentale per l'impostazione del gioco. L'ex Genoa, però, ci ha messo molto di suo per migliorare anche sotto un altro aspetto: le punizioni.
Mi sono allenato di più quest’anno che in altre stagioni – ha aggiunto il centrocampista -. A casa i miei genitori avevano il giardino, loro non erano molto felici che mi allenassi perché ogni giorno colpivo un albero di arance…