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Champions, Rudi Garcia: “Juventus strafavorita. Sarri? Non mi spiego le critiche”

Il tecnico del Lione, a poche ore dal ritorno degli ottavi di finale di Champions League con la Juventus, ha analizzato le difficoltà della sfida di Torino: “Abbiamo il 50% di possibilità di passare il turno. Vogliamo andare a Lisbona e non ci difenderemo per tutta la partita. Se riuscissimo a fare un gol a quel punto sarebbe difficile eliminarci”.
A cura di Alberto Pucci
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È tutto pronto all'Allianz Stadium per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra Juventus e Lione. Dopo la vittoria di misura dei francesi, Cristiano Ronaldo e compagni sono dunque chiamati a ribaltare il risultato e a centrare l'accesso alla Final Eight di Lisbona. A poche ore dalla partenza per Torino, Rudi Garcia ha analizzato la difficile trasferta dell'OL: "Abbiamo il 50% di possibilità di passare il turno – ha spiegato l'allenatore alla ‘Gazzetta dello Sport' – Vogliamo andare a Lisbona e non ci difenderemo per tutta la partita, anzi se riuscissimo a fare un gol a quel punto sarebbe difficile eliminarci".

I complimenti a Sarri

"La Juventus è strafavorita, ma contro il PSG abbiamo dimostrato una solidità difensiva interessante. Riportare la chiesa al centro del villaggio? Per questa partita è meglio che resti a Lione". Nel corso dell'intervista, Rudi Garcia ha anche teso la mano a Maurizio Sarri: "Non mi spiego il motivo delle critiche che gli hanno rivolto. Si dice che la Juventus non giochi bene, ma ha vinto il campionato in 36 giornate e ancora una volta ha dimostrato di essere la squadra migliore in Italia. Togliere Cristiano Ronaldo alla Juventus? Mi basta sapere che non ci sarà Douglas Costa e forse nemmeno Dybala. Comunque ci sarà Higuain e temo anche i francesi, Matuidi e Rabiot".

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La critica al calcio francese

Il Lione di Rudi Garcia arriva alla sfida decisiva con i bianconeri con soltanto una gara ufficiale nelle gambe: "Chi ha giocato si è stancato e chi non lo ha fatto ha perso il ritmo – ha concluso il tecnico – In realtà tutti hanno ripreso tranne noi e questo significa che per il calcio in Francia si è deciso troppo in fretta. Occorreva più scambio d'informazioni tra le Leghe e la Uefa. La cosa incredibile è che tutti i Paesi hanno continuato la stagione a porte chiuse, mentre noi ci siamo fermati e poi siamo scesi in campo in Coppa di Lega davanti a cinquemila persone".

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