Champions League: le pagelle di Inter-Borussia Dortmund sul risultato di 2-0
Prima vittoria in questa edizione della Champions League per l'Inter di Antonio Conte che a San Siro batte 2-0 il Borussia Dortmund e riapre il discorso qualificazione portandosi a quota 4 punti al pari dei tedeschi al secondo posto alle spalle del Barcellona. Decisivo ancora una volta Lautaro Martinez autore del gol che ha sbloccato il match e poi messo in continua apprensione la retroguardia tedesca (sbagliando anche un calcio di rigore conquistato dal classe 2002 Esposito mandato in campo al posto di un deludente Lukaku). A chiudere il match ci ha pensato Antonio Candreva che poco prima del novantesimo ha concluso perfettamente un contropiede avviato da una grande giocata di Brozovic. Detto ciò andiamo a vedere le pagelle commentate dei protagonisti più attesi della sfida del Meazza valida per la 3a giornata del Gruppo F della Champions League 2019/2020 tra l'Inter di Antonio Conte e il Borussia Dortmund di Lucien Favre.
Lukaku e Sancho in ombra, Lautaro più delizia che croce, che esordio per Esposito
In una gara bloccata come quella andata in scena a San Siro solo una giocata del singolo avrebbe potuto scardinare l'equilibrio tattico che ha visto le due squadre annullarsi a vicenda. Da un lato dunque sono soprattutto gli attaccanti Romelu Lukaku e Lautaro Martinez ad essere chiamati a sorprendere la retroguardia tedesca, dall'altro il tridente composto dal falso nueve Julian Brandt e dai due funamboli Thorgan Hazard e Jadon Sancho.
Ed è proprio un'intuizione di Lautaro Martinez a sbloccare il match con l'argentino bravissimo a scattare sul filo del fuorigioco sul preciso lancio di de Vrij e nell'anticipare in scivolata l'uscita disperata di Roman Bürki in occasione del gol dell'1-0. E anche l'unica occasione creata nel primo tempo dai tedeschi è frutto di una giocata personale del giovanissimo Jadon Sancho che poco prima dell'intervallo dopo uno scambio con Brandt conclude da posizione defilata trovando l'attenta risposta di Samir Handanovic.
Prestazione non positiva invece per Romelu Lukaku che dopo un quarto d'ora della ripresa chiude la sua partita con solo 8 palloni toccati (e nessuno decisivo) lascia il campo sostituito dal giovanissimo classe 2002 Sebastiano Esposito che dimostrerà grande personalità nonostante si tratti dell'esordio assoluto in Champions League costringendo un difensore d'esperienza come Hummels a commettere un fallo da rigore per fermarlo (penalty che poi Lautaro Martinez si farà parare da Burki).
Ad essere pericoloso è però il tedesco Brandt che con la sua conclusione deviata da de Vrij chiama Handanovic al secondo intervento della sua serata. Sponda nerazzurra è sempre Lautaro Martinez invece che mette apprensione alla retroguardia giallonera andando anche vicino alla personale doppietta. Dall'altro lato del campo è invece Sancho ad essere il più pericoloso con una conclusione da dentro l'area di rigore con il pallone salvato sulla linea dalla spazzata di Candreva che poi nei minuti finali chiuderà il match siglando il gol del 2-0 finalizzando un perfetto contropiede avviato da una grande giocata di Brozovic.
Brozovic e Witsel ‘cervelli' ad intermittenza
Duello molto più ravvicinato invece quello tra i due registi di centrocampo Marcelo Brozovic e Axel Witsel che pur, facendo i conti con la grande densità fatta dalle rispettive avversarie in fase di non possesso, a turno tentano di illuminare la manovra delle proprie squadre. I risultati non sono però sempre quelli sperati con il croato e il belga che non sono sempre precisissimi nelle assistenze anche a causa del sacrificio di Brandt da un lato e di Lautaro Martinez dall'altro. Il croato ha però il merito di avviare l'azione con cui Antonio Candreva chiuderà il match a pochi minuti dal novantesimo.
Tra gli altri centrocampisti in campo dal primo minuto a San Siro a distinguersi è certamente Roberto Gagliardini che si rende utile in entrambe le fasi di gioco riuscendo quasi sempre ad essere al posto giusto al momento giusto. Fanno più fatica invece sia l'interista Nicolò Barella poco coinvolto nella manovra nerazzurra che si sviluppa soprattutto sull'altro versante del terreno di gioco (meglio invece in interdizione) e il danese Thomas Delaney che non riesce ad offrire il solito contributo in termini di contrasti e palloni recuperati tant'è che nella ripresa è il primo ad essere richiamato in panchina da Favre: al suo posto il più tecnico Dahoud.
De Vrij decisivo, Candreva a tutto campo, Hakimi non punge
Duello a distanza interessante anche quello andato in scena tra le due linee di difesa a tre. Antonio Conte infatti schiera il solito trio formato da Diego Godin, Stefan de Vrij e Milan Skriniar, Lucien Favre risponde abbassando Julian Weigl al centro della difesa affiancato dal capitano Mats Hummels e dallo svizzero Manuel Akanji con Achraf Hakimi (spesso in proiezione offensiva e sempre pericoloso sulla corsia di appartenenza) e Nico Schulz che in fase di non possesso si abbassano per contrastare le avanzate di Kwadwo Asamoah da un lato e di Antonio Candreva (che nel finale suggella il successo nerazzurro) finalizzando il contropiede avviato da Brozovic) dall'altro, che rimangono invece sempre altissimi come richiesto dal proprio allenatore, formando dunque una linea difensiva a cinque. Protagonisti in occasione del gol che ha sbloccato il match i due centrali con Stefan de Vrij, autore di una prestazione difensiva quasi impeccabile, chirurgico nell'imbeccare il taglio di Lautaro Martinez sfuggito ai radar di Julian Weigl e tenuto in gioco dal piede di Nico Schulz salito con colpevole ritardo.
Tabellino e voti
INTER (3-5-2): Handanovic 6.5; Godin 6, De Vrij 7, Skriniar 6; Candreva 6.5, Barella 6, Brozovic 6.5, Gagliardini 6.5, Asamoah 6.5 (dal 80′ Biraghi sv); Lautaro Martinez 7 (dal 90′ Borja Valero sv), Lukaku 5 (dal 62′ Esposito 6.5). All. Conte 6.5.
BORUSSIA DORTMUND (3-4-3): Burki 6.5; Akanji 6 (dal 74′ Brun Larsen 5.5), Weigl 5, Hummels 5; Hakimi 6, Delaney 5.5 (dal 65′ Dahoud 6), Witsel 6.5, Schulz 5.5; Sancho 5.5, Brandt 5.5, T. Hazard 5 (dal 84′ Guerreiro sv). All. Favre 5.