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Champions League, Bonucci non si nasconde: “Con il Lione siamo favoriti”

Il difensore bianconero ha analizzato la doppia sfida di Champions League, in un’intervista concessa in Francia: “Non sarà comunque facile contro il Lione di Rudi Garcia. Dovremo essere lucidi nel nostro modo di preparare la partita. Sarebbe bene segnare in casa loro per essere in posizione favorevole al ritorno”.
A cura di Alberto Pucci
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Archiviato l'ultimo turno di campionato, la Juventus viaggia verso Lione e verso la prima delle due sfide di Champions League contro la squadra di Rudi Garcia. A poche ore dal match del ‘Groupama Stadium', Leonardo Bonucci ha parlato delle difficoltà della doppia sfida europea: "Siamo favoriti, ma questo non ti fa vincere le partite – ha spiegato il difensore in un'intervista concessa a ‘L'Equipe' – Servirà essere lucidi nel nostro modo di preparare la partita. Sarebbe bene segnare a Lione per essere in posizione favorevole al ritorno".

"Il Lione ha però uno stadio con un gran tifo e giocatori giovani che avranno voglia di mettersi in mostra – ha aggiunto Bonucci – E poi hanno anche un allenatore che ha lavorato in Italia e sa come si preparano questo tipo di partite. Le gare di Champions sono particolari e la qualità conta fino a un certo punto. È questione di mentalità, della musichetta che ti galvanizza. In Francia ci sono spesso giocatori meno noti e quando li affronti capisci che sono forti, di talento, giovani e che non hanno nulla da perdere. Quindi servirà fare attenzione".

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La difficoltà di lavorare con Sarri

Dopo aver nuovamente parlato bene di Cristiano Ronaldo ("Un giocatore straordinario, una macchina da guerra"), Leonardo Bonucci ha poi analizzato la corsa scudetto e la convivenza con Maurizio Sarri: "La concorrenza di Lazio e Inter è un vantaggio anche per la Champions, perché ci obbligano a non mollare mai. Poi comunque in Champions servono due cose: arrivare alle partite di marzo nelle migliori condizioni e un po' di fortuna".

"Sarri mi ha sorpreso per l'intelligenza umana e calcistica e quando parli con lui capisci che è arrivato alla Juventus dopo aver fatto un lungo percorso. Sa migliorare le sue squadre e si è rimesso in discussione. Noi abbiamo accettato un altro modo di vedere il calcio. Il nostro gioco è cambiato molto. Per esempio in difesa giochiamo ormai solo a zona. Ma ci adattiamo. Non è facile, ma le cose difficili non mi hanno mai fatto paura".

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