Cellino: “Se la Serie A riparte ritiro il Brescia. L’Uefa? Pensi a inviarci respiratori”
Massimo Cellino non ci sta e rincara la dose. Il patron del Brescia è fermo sulla sua posizione di interrompere il campionato di Serie A, e non vuole sentire parlare della possibilità di portare a termine il torneo sfruttando anche i mesi estivi. Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, il numero uno del club lombardo ha definito "inattuabili ed irresponsabili" le linee guida dell'Uefa dimostrandosi pronto anche a non mandare in campo la squadra in caso di ripresa per rispetto di tutti coloro i quali sono deceduti per il Coronavirus.
Massimo Cellino non vuol riprendere la Serie A, che attacco all'Uefa
L'idea dell'Uefa di riprendere gli allenamenti ad aprile per sfruttare poi i mesi estivi, fino ad agosto, per portare a termine la stagione è stata considerata "un pesce d'aprile" da Massimo Cellino. Il presidente del Brescia resta fermo sulla sua posizione di chiudere in maniera definitiva e immediata il torneo di Serie A. Parole forti contro il massimo organo calcistico continentale: "Sono arroganti e irresponsabili, pensano solo ai loro interessi economici e alle Coppe. Ma sul campionato italiano non decide l'UEFA, decide l'Italia. Per riprendere la A dovrà terminare entro il 30 giugno. Ci fanno giocare ogni due giorni? O la UEFA ha anche il potere di allungare le giornate e farle diventare di 72 ore? Se vuole fare qualcosa di utile l'UEFA mandasse a Brescia bombole di ossigeno e respiratori, gliene saremmo grati".
Cellino pronto a ritirare il Brescia se riparte la Serie A
In caso di ripresa delle attività e del campionato, Cellino è pronto a ritirare addirittura il suo Brescia: "Questa stagione non ha più senso. Ci siamo fermati, nessuna squadra tornerà come prima, gli stadi a porte chiuse, in più c'è il rischio per la salute degli atleti. Per me tornare all'attività è una pura follia. Se ci costringono sono disposto a non schierare la squadra e perdere le partite 3-0 a tavolino per rispetto dei cittadini di Brescia e dei loro cari che non ci sono più. Qui abbiamo i camion che trasportano i morti. Siamo al centro dell'epidemia, sono date tutte sballate. In ogni caso i giocatori vengono da 45 giorni di totale inattività, serve un mese di allenamento solo per rimetterli in forma. Altrimenti si rischiano di rompere tutti. Nei giorni scorsi ho messo a disposizione il centro sportivo per allenamenti individuali di singoli giocatori seguiti a distanza da un preparatore e un medico. Dopo neanche mezz'ora di corsa due si sono stirati".
La stoccata a Lotito
E non manca anche la stilettata a Lotito che lo ha accusato di non voler tornare in campo per evitare la possibile retrocessione: "Da che pulpito, lui che fa fuoco e fiamme perché pensa di vincere lo scudetto. A me di retrocedere non frega nulla: finora ce lo siamo meritato e anche io ho le mie colpe. Faccio un discorso generale. Per finire a giugno ci aspetta un tour de force impossibile e rischioso, per prolungare la stagione serve cambiare tutte le regole nazionali e internazionali: contratti dei giocatori, bilanci, scadenze con le banche, calciomercato, preparazione, inizio della nuova stagione. Un caos assoluto".