Cellino: “Campionato? Non schiero il Brescia. Non ho paura della B perché non fallisco”
La Serie A potrà anche a ripartire, sia a fine maggio o a inizio giugno poco importa. Massimo Cellino, massimo dirigente del Brescia, non cambia idea nemmeno dopo le parole del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, e del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sul graduale ritorno alla "normalità" della vita pubblica in Italia dopo il blocco totale imposto per fare fronte all'emergenza Coronavirus. "Non schiero la squadra, per me il torneo è finito e non ha senso continuare a giocare".
Il 4 maggio è la data fissata in calendario per la ripresa (?) dell'attività agonistica, per allora i club – seguendo un protocollo molto ferreo – potranno rimettersi al lavoro in vista della ripresa del campionato. Il numero uno delle "rondinelle" ha una posizione differente, molto critica e di chiusura netta rispetto alla determinazione della maggior parte dei club, pronti a chiudere la stagione anche ad agosto. E nell'intervista al Giornale di Brescia ribadisce il concetto con forza.
Quando dico che non intendo fa scendere in campo la squadra non lo dico come provocazione – ha ammesso Cellino -. La mia intenzione reale è questa. mi diano i punti di penalizzazione che vogliono, sono pronto a prendermi tutta la responsabilità. Non piace l'egoismo di alcune persone e più ancora il fatto che cerchino di trarre vantaggi da questa situazione
A chi si riferisce Cellino? Non c'è bisogno di troppi ragionamenti per scoprirlo. È lui stesso che lo ripete senza peli lingua: il suo principale bersaglio è il presidente della Lazio, Claudio Lotito, da sempre tra i principali assertori della necessità di portare a termine la stagione a tutti i costi e adottando misure di sicurezza.
Vuole tornare a giocare? Rispondo con un vecchio adagio… raglio d'asino non giunge in Paradiso. Ascolto solo chi è degno di essere ascoltato.
L'ultima stoccata è per il numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina, che nelle ultime ore ha caldeggiato l'ipotesi di rimettersi tutti al lavoro per chiudere quello che potrebbe esser definito un "campionato balneare" considerata la tempistica.
Il presidente della Federcalcio vada meno in tv e controlli meglio i conti delle società – ha aggiunto Cellino -. E venga a fare un giro a Brescia per vedere qual è la situazione… poi parliamo di tutto. Non voglio vantaggi e non ho paura di retrocedere perché non fallisco e perché in Serie A ci torniamo con le nostre forze.