Ceferin attacca, Pirlo: “A noi della Juve le minacce della Uefa non fanno paura”
Il caos Superlega. Il caso dei 12 club che, gravati da bilanci economici in rosso, hanno tentato il blitz per creare un torneo proprio, elitario e remunerativo abbastanza da consentire introiti vitali. La tempesta perfetta in un bicchier d'acqua. Domenica notte scoppiava la bomba sganciata dalle società scissioniste, decise a voltare le spalle alla Uefa in nome di esigenze finanziarie improrogabili e di un'idea esclusiva dello spettacolo calcio. In meno di 48 ore, complice il clamoroso dietrofront delle squadre inglesi, la rivoluzione s'è sgonfiata fino a diventare schiamazzo di cortile.
Juventus, Real Madrid, Barcellona e Milan (secondo quanto ammesso dal presidente dei blancos, Florentino Perez) sono le società superstiti dopo la diaspora delle altre otto (tra cui l'Inter). Andrea Agnelli, presidente dei bianconeri, è finito nel mirino nel numero uno della Uefa, Ceferin, per il modo in cui ha gestito il proprio ruolo e i rapporti in seno all'Eca e alle Federazione.
"Bugiardo". "Mai visto uno capace di mentire così". "Non sapevamo di avere delle serpi in casa". Sono alcune delle espressioni rivolte da Ceferin – a capo della Uefa – al massimo dirigente bianconero. Accuse pesantissime, a corredo di un rapporto deteriorato per quanto accaduto e dell'ennesima minaccia/reprimenda nei confronti dei club traditori, in particolare di coloro che non hanno chiesto scusa e sono formalmente ancora vincolati al nuovo progetto. La decisione non è stata formalmente presa, questioni di opportunità legale e altre di tipo diplomatico l'hanno rimandata, ma l'impressione è che dalle stanze di Nyon l'ipotesi sia una sola: estromettere dalla Champions chi non rinuncia alla Superlega.
Tra due fuochi. È così che si ritrova allo stato dei fatti la Juventus. Da un lato le grandi pressioni subite dopo il fallimento del torneo fortemente sponsorizzato dal presidente, Andrea Agnelli. Dall'altro la necessità di fare punti in campionato per non scivolare fuori dal quarto posto e perdere il podio Champions.
Il presidente, Andrea Agnelli, è sereno – ha ammesso il tecnico, Pirlo, in conferenza stampa -. È ovvio che il suo nome sia stato al centro dell'attenzione in questo periodo e sarà così ancora per un po'. Ma è tranquillo e sa cosa deve fare. Le minacce da parte della Uefa? Non le temiamo. Né abbiamo paura che i nostri sforzi possano essere vanificati da altre decisioni.