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C’è Juve-Inter ma non c’è Dybala nella testa di Allegri: tra scelte tattiche e mancato rinnovo

Domenica sera la sfida diretta all’Allianz Stadium che determinerà eventuali nuove gerarchie in chiave scudetto. Allegri ritrova tanti giocatori e certezze, Dybala può accomodarsi in panchina.
A cura di Alessio Pediglieri
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Pochi giorni al derby d'Italia che darà un segnale fondamentale per la corsa scudetto, con la Juventus in pieno rientro e l'Inter in calo costante. In gioco al momento c'è il terzo posto che darebbe ancora più sicurezze in chiave Zona Champions, ma anche molto di più perché il Derby d'Italia non è mai stata una gara come le altre. E a mettere pepe sulla coda della vigilia ci sono anche le tante notizie che arrivano sui due fronti in gioco, con importanti recuperi di giocatori che hanno sfruttato la pausa per la Nazionale nel migliore dei modi. Ma alcuni protagonisti rischiano comunque di finire fuori dalle scelte dei tecnici, come Paulo Dybala.

Max Allegri sa come si preparano certe partite e non ci sono dubbi che nella sua testa ha già chiarito l'idea della Juventus da inserire in campo domenica sera per superare l'Inter e spingere ulteriormente, in attesa di mettere in affanno anche Milan e Napoli in chiave tricolore. Lo decideranno le ultime sedute, sempre fondamentali per dettare le gerarchie, ma il tecnico bianconero ha finalmente tanto materiale su cui poter giostrare la preparazione del match. Sono molti i rientri che hanno fatto sorridere i tifosi, pronti a regalare l'ennesima delusione al mondo interista. E tante anche le certezze che il tecnico ha scoperto lungo la strada.

Da quando Allegri ha dettato la sua agenda per lo scudetto, a farne le spese peggiori è stata proprio l'Inter "vittima" dell'anatema del tecnico che già in tempi non sospetti l'ha indicata quale indiscussa vincente. "Potranno perderlo solo loro" aveva detto, riferendosi ai nerazzurri. Da quel momento un crollo psicofisico e di gioco che ha visto oggi l'Inter a una manciata di punti dalla Juve. Ma anche le altre non stanno benissimo: Napoli e Milan sono sempre avanti, ma non più a una distanza incolmabile, anzi. Così, vincere il derby d'Italia ha una valenza specifica essenziale. Ma come riuscirci?

Max Allegri ha recuperato tanti giocatori: in mediana ci sono di nuovo a disposizione Locatelli (dopo il Covid) e Zakaria, che ha dato segnali positivi nelle ultime uscite di allenamento. In difesa ritrova Chiellini e Bonucci come centrali, di nuovo arruolabili e che permetteranno eventuali cambi a gara in corso. Anche sulle fasce ci sono novità e maggiori soluzioni con i rientri di Alex Sandro e De Sciglio. Tanti uomini, con la possibilità concreta di permettersi di opporsi all'Inter a specchio dei nerazzurri, rinunciando anche al tridente titolare e optando per un iniziale 3-5-2. Partendo dal presupposto che Vlahovic non si tocca e che in fascia c'è già la spinta di Cuadrado, il dubbio resta non solo per un trio d'attacco ma anche su chi appoggerà l'ex Fiorentina.

Dybala parte svantaggiato e molto probabilmente vedrà il derby dalla panchina. Alvaro Morata, che in Nazionale ha dimostrato di stare molto bene, è sulla carta  – ma anche nella testa di Allegri, il favorito. La difesa nerazzurra è tra le migliori, due uomini di movimento ma soprattutto d'area servono come il pane per tenere occupati Skriniar e Bastoni, approfittando anche della assenza di de Vrij e l'utilizzo possibile di D'Ambrosio. In questo senso, Dybala darebbe più qualità e consistenza sulla trequarti quando è maggiormente opportuna la presenza costante in area nerazzurra.

Una scelta tecnica e tattica, che poco c'entra con la questione contratto e la mancata intesa sui rispettivi futuri. Sarà l'ultimo derby d'Italia (Coppa Italia permettendo) della Joya con la maglia bianconera che rischia di vederlo da spettatore privilegiato. Allegri ha da sempre dimostrato di non guardare profili e questioni extra calcio, l'Inter non si incontra, la si deve battere. E per farlo è necessario trovare la ‘ricetta' perfetta, magari anche approfittando di dare un segnale forte all'ambiente dove da sempre si raggiungono i risultati al di là dei singoli giocatori.

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