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C’è anche Kulusevski nel tritacarne di Allegri: urla e imprecazioni, non capisce le consegne

Massimiliano Allegri dovrà assolutamente cambiare la sua Juventus per dare una scossa al campionato dei bianconeri. Durante la gara contro il Milan, il tecnico bianconero si è sfogato con coloro i quali sono entrati dalla panchina, soprattutto Kulusevski. Lo svedese non aveva ben compreso le consegne dell’allenatore che gli ha urlato e imprecato contro.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Spaesato, senza un vero ruolo e a volte in difficoltà nel riuscire ad entrare subito in partita. Dejan Kulusevski non ha ancora convinto la Juventus dopo il suo arrivo in bianconero nella passata stagione. Ben 44 milioni per sperare di aver investito al meglio questa cifra su un giovane da poter valorizzare poi nel corso dei prossimi anni. Ma prima con Pirlo e oggi con Allegri, lo svedese non è ancora riuscito a dimostrare il suo enorme potenziale ammirato due stagioni fa con la maglia del Parma. Contro il Milan è stato uno dei giocatori maggiormente bersagliati dal tecnico livornese dopo il suo ingresso in campo.

Allegri ha puntato il dito proprio contro coloro i quali avrebbero dovuto cambiare il volto della partita entrando dalla panchina: Kean, Chiesa e appunto Kulusevski. Ma questo non è avvenuto. Nel corso della gara infatti, quasi nella fase finale, quando con l'ingresso di questi tre giocatori offensivi si pensava che la Juventus potesse riportarsi in vantaggio mettendo in difficoltà il Milan, c'è stata una confusione generale. Allegri urla e si sgola dalla panchina: "Kulu! Kulu! Largo! Largo!". Le imprecazioni successive a questo sfogo rendono al meglio l'idea della confusione del giocatore e in generale dei nuovi entrati in campo.

Allegri chiede il 4-3-3 ma Kulusevski non capisce

L'allenatore dei bianconeri avrebbe voluto giocare con un modulo 4-3-3 utilizzando Kulusevski e Chiesa come esterni con Kean al centro del tridente offensivo. Troppo tardi per capirlo nonostante Allegri l'avesse chiaramente detto anche a Chiellini di giocare con quel sistema di gioco. Ma niente da fare, nessuno era riuscito a comprendere al meglio le intenzioni del tecnico. Kulusevski in primis capace di giocare gli ultimi scampoli di gara facendo a sportellate con gli avversari ma senza ottenere grossi risultati. È l'immagine perfetta di una squadra che ha bisogno di ritrovarsi e di un Allegri che ha parlato di "squadra con poca esperienza e non di giovani" riferendosi a quei giocatori come Locatelli e lo stesso Kulusevski che non hanno ancora maturato un background degno di una squadra come la Juventus.

Ma nel caso dello svedese, è chiaro che la Juventus si aspetti qualcosa in più da lui. Il giocatore, già lo scorso anno con Pirlo in panchina, si era sfogato durante il ritiro con la Svezia, dicendo di non sapere ancora in quale ruolo dovesse giocare. "Ho cambiato tante volte ruolo e giocato in una posizione nuova in ogni partita, una cosa alla quale non ero abituato". Un problema che il giocatore dovrà risolvere se vorrà avere un posto di rilievo in questa Juve. Dovrà capire al meglio le consegne, chiedere, parlare con l'allenatore e ricevere spiegazioni, altrimenti darà sempre la sensazione di sentirsi a disagio in campo. "Deve migliorare molto in cattiveria sotto porta – affermò a inizio stagione Allegri dopo l'amichevole contro il Monza in estate – Ci sono situazioni in cui deve essere più concreto, deve imparare ad attaccare meglio la porta".

Nell'ultima conferenza stampa Allegri ha lanciato un messaggio chiaro a lui e a coloro i quali dovranno entrare dalla panchina quasi un ultimatum: "Devono essere determinanti quando entrano, come approccio alla partita. Non possiamo rischiare di giocare in 10. Esigo il rispetto di chi entra per dare una mano ai compagni". Il messaggio è chiaro, ovvero, non bisogna più sbagliare. E Allegri l'ha fatto capire anche in un video apparso sui social a fine partita: "State giocando alla Juve!".

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