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Cassano, suo padre riapparve d’un tratto: “C’è poco da farti vivo, tu prendi la tua strada io la mia”

Antonio Cassano racconta cosa accadde quando suo padre, che lo aveva lasciato solo con la madre, riapparve all’improvviso il giorno dopo il gol segnato in Bari-Inter che cambiò la vita dell’ex attaccante della nazionale. La risposta lo gelò: “Da quel giorno là io non l’ho mai più visto”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Antonio Cassano non ha mai fatto mistero della gratitudine e dell'amore per sua madre, che lo ha cresciuto da sola, visto che il padre dell'ex calciatore della nazionale sparì quando lui era poco più che un ragazzino. Gennaro Cassano è morto nel 2016 per un male incurabile, il rapporto col figlio è stato inesistente da ben prima di quel giorno, come il 42enne barese ha raccontato al podcast ‘Passa dal BSMT' di Gianluca Gazzoli. Dopo che il filo già si era rotto da un po', papà Gennaro si fece di nuovo vivo con Antonio un giorno preciso, che non si può dimenticare: era il giorno dopo il gol che cambiò la vita di Cassano, la meravigliosa rete segnata in Inter-Bari nel dicembre del 1999, quando aveva 17 anni. La risposta di Fantantonio lo gelò: "C'è poco da farti vivo, tu prendi la tua strada io la mia".

Il racconto di Cassano: "Io non ho mai avuto un padre, si rifece vivo dopo il gol all'Inter"

"La parte paterna non l'ho mai avuta, io ho vissuto solo con mia mamma – ha raccontato Cassano, aprendo il suo cuore a ricordi certamente dolorosi – Mio padre l'ho conosciuto quando ero piccolo, che non mi cagava. Semplicemente è arrivato un certo punto in cui ho detto a mia mamma: ‘Perfetto, scegli o di là o di qua'. Avevo 12 o 13 anni. Questo non l'ho mai detto a nessuno, però te lo dico qua tranquillamente, perché è come se siamo in un bar, ma lo sentirà il mondo intero, però mi fa piacere".

"Io non ho mai avuto un genitore, a 12-13 anni ho detto a mia madre: ‘Fai una scelta allora, o vai di qua o vai di là' – ha continuato l'ex attaccante di Bari Vecchia – Mia madre ha scelto me e lui si è rifatto vivo il giorno dopo che ho fatto il gol all'Inter, il 19 dicembre. Io il 18 ho fatto gol e lui si è rifatto vivo il 19. Ho detto: ‘C'è poco da farti vivo, tu prendi la tua strada io la mia. Da quel giorno là io non l'ho mai più visto, né mi è interessato andarlo a vedere. Non mi è mai importato niente, perché per il genitore è semplice: quando hai bisogno poi vai dal figlio. Eh no, non sono mica un coglione".

Tutt'altro amore l'ex azzurro ha ricevuto da mamma Giovanna: "Mia madre ha fatto tutto e di più, lavorando, facendo i fritti per la strada, non avendo soldi. Quando pioveva, non si poteva vendere i fritti e si restava che dovevo andare a chiedere alla salumeria: Mi dai un po' di mortadella per mangiare o un panino che costava 200 lire, parliamo di 25-30 anni fa. Bene, dal momento che c'era solo mia madre… Per quello l'amore grande che ho per i miei figli è probabilmente perché non ho mai vissuto e avuto un genitore maschio. Mio padre c'era poche volte, c'era zero volte".

L'ultimatum dato da Cassano alla madre: o lui o suo padre

Cassano ha raccontato che diede dunque a sua madre una sorta di ‘ultimatum': "Quando tu vivi nella città vecchia, in una città con mille difficoltà, o cresci o cresci. Oppure sei fottuto. Non hai alternative. Quando tu cresci dove i miei amici, ognuno ha fatto la sua strada, strade diverse… chi si è rovinato, chi a destra chi a sinistra, ognuno fa la propria strada, fa la propria vita… Io arrivato a un certo punto avevo questo talento, però allo stesso tempo a 12-13 anni dovevo crescere, perché in quell'ambiente là o cresci o sei finito, sei morto, finito. Io ho deciso di crescere, velocemente. Ho detto a mia madre: ‘Mamma cara, o scegli da parte di tuo marito o scegli da parte mia'. Tre giorni sono andato via di casa, mia madre non mi ha più trovato. Dopo tre giorni mi sono presentato e ho detto: ‘Allora, hai scelto?'.'Che fine hai fatto?'.'Niente, sono affari miei. Hai scelto?'. ‘Sì'. Da quel momento là in casa io e mia madre, finito".

Antonio Cassano ha ripreso l'abituale impegno con Adani e Ventola in 'Viva el Futbol'
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"Mio padre si è rifatto vivo il 19 dicembre, il giorno dopo il gol che ho fatto all'Inter. Da quel momento là, perfetto, finito, non voglio più avere a che fare con te. E sono andato dritto, da allora in poi, sempre per la mia strada. Però col passare del tempo si migliora, si cerca il modo di migliorare nella vita e oggi io sono obbligato a crescere, perché voglio dare ai miei figli una strada migliore di quella che ho avuto io", ha concluso Cassano.

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