Cassano sul flop Juventus: “Cristiano Ronaldo è un tappo per Andrea Pirlo”
Di chi sono le responsabilità del flop della Juventus? Antonio Cassano nel classico appuntamento del lunedì su Bobo TV, ha dimostrato di non avere dubbi sulle cause del rendimento al di sotto delle aspettative dei bianconeri. L'ex attaccante di Roma, Real, Inter e Milan ha scagionato Andrea Pirlo, puntando il dito invece contro la società. Il motivo? La contraddizione a suo dire tra la scelta di affidare la squadra ad un tecnico esordiente, e il "confermare" Cristiano Ronaldo.
In compagnia del padrone di casa Bobo Vieri, di Lele Adani e Nicola Ventola, Cassano ha analizzato i temi più caldi del momento in Serie A. Inevitabile partire dal clamoroso ko della Juventus contro il Benevento che ha spento le speranze Scudetto dei bianconeri. FantAntonio sta con Pirlo, e critica invece la società soprattutto per le scelte di inizio stagione: "Responsabilità ad Andrea gliene dò poche. Lui farà una grande carriera, avrà difficoltà, ma ci ha fatto vedere qualcosa di diverso. Le responsabilità più grandi sono della società: bisognava buttare fuori certi giocatori e mettere dentro gente fresca".
In particolare per Cassano, il problema sarebbe anche legato a Cristiano Ronaldo. Il valore del portoghese non si discute, ma a suo dire il suo "peso" sulla squadra è ingombrante: "Tutto dipende da Ronaldo. Se riparti da lui è complicata nella gestione del mercato, invece se te lo togli, con 100 milioni un paio di giocatori di livello puoi prenderli. Responsabilità di Andrea pochissime. L’anno scorso è stato mandato via l’allenatore che ha fatto il calcio più bello negli ultimi anni. Il suo problema era Cristiano Ronaldo. Dall’anno scorso in cui Sarri non riusciva a trovare l’alchimia, rimetti un allenatore che vorrebbe fare calcio e metti Cristiano Ronaldo che è un tappo per Andrea".
Per Cassano la società Juventus avrebbe dovuto "liberare" la squadra di Pirlo, per consentire anche ai giovani come Kulusevski di muoversi con maggiore libertà: "Se tu vuoi andare sulla strada del calcio, Ronaldo pensa ai suoi gol e ai suoi record. Non è più quello di 4 anni fa, aveva l’obiettivo Champions e ha fallito. Se sei un presidente e vuoi ricominciare un nuovo ciclo e dai una Ferrari ad un neopatentato, lo metti nella migliore condizione. Come allenatore è un novellino e non puoi dargli la responsabilità di gestire uno come Ronaldo. Kulusevski per esempio è molto condizionato da Ronaldo. Giovani senza personalità vanno incontro a problematiche".