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Cassano smonta pezzo per pezzo Leao e alla fine esplode: “Ma quale fenomeno, ha il c*lo sulla testa”

Rafael Leao è il miglior prodotto della nostra Serie A, capace di trascinare il Milan al tricolore e confermandosi in questo inizio stagione. Non per Cassano, per il quale dovrebbe solo fare panchina.
A cura di Alessio Pediglieri
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Rafael Leao è stato decisivo per la rimonta – con vittoria – a Empoli che ha permesso al Milan nell'ultima uscita di campionato, di tornare subito a vincere e restare in scia al Napoli capolista. Lo è stato già in altre occasioni in questa stagione, con 4 reti e altrettanti assist in 8 giornate e con tre passaggi vincenti nelle prime due uscite di Champions League. Senza dimenticare l'incidenza nel cammino vittorioso verso il 19° titolo nell'anno passato, con 11 reti e 10 assist. Ma non ditelo ad Antonio Cassano che quando sente parlare del giocatore portoghese come un fenomeno internazionale, perde letteralmente la brocca.

L'ultima invettiva è arrivata ancora una volta dai microfoni e gli schermi web della BoboTV, il contenitore di commento in cui Vieri ospita i suoi amici ex calciatori, Ventola, Adani e Fantantonio, da sempre il più acre e pungente nei commenti ai weekend di calcio. Così, dopo le lodi tessute all'impresa del Milan che è riuscito a far suo il match del Castellani, tra infortuni importanti e un finale rocambolesco, l'ex fantasista non ci ha visto più e ha esternato il proprio pensiero sull'attaccante portoghese, in estate quasi in procinto di accasarsi altrove su una quota sui 150 milioni. "120, 130, 150 milioni… non li vale assolutamente e mi importa poco di quanto dicono che possa valere. Io nelle top squadre d'Europa non le vedo lontanamente titolare".

Prendere e portare a casa: il miglior giocatore della Serie A ridotto ad un comprimario della periferia del pallone che conta, considerato un orbo in un Paese di ciechi: "Sarà anche il migliore nel nostro campionato" ha ammesso Cassano in diretta web lunedì sera. "Molto probabilmente è così, ma il campionato italiano è il quinto in Europa". Dunque, dietro a Premier, Bundesliga, Liga e – a questo punto anche alla Ligue 1 francese. Un concetto opinabile ma non per Fantantonio che spinge sull'acceleratore che lo porta controcorrente, a sciorinare un elenco di giocatori ritenuti da lui i veri fenomeni attuali: "Quando vado a pensare ad Ansu Fati che ha 19 anni, per me Rashford è molto più forte e uno come Sancho è fenomenale. Leao? Può stare a fare la panchina a Coman e Luis Diaz, nelle rotazioni".

Rafael Leao in 8 gare di campionato ha segnato 4 gol e fornito altrettanti assist. In Champions, tre passaggi vincenti in due gare
Rafael Leao in 8 gare di campionato ha segnato 4 gol e fornito altrettanti assist. In Champions, tre passaggi vincenti in due gare

A nulla vale riprendere i numeri del 17 rossonero che sta facendo la differenza ed è ad ogni effetto uno dei profili maggiormente interessanti, seguito anche sul fronte internazionale. Il pensiero di Cassano prosegue sui binari del ridimensionamento assoluto, criticabile ma supportato da un pensiero che prova a restare lucido: "E non parlo di fenomeni veri come Neymar o Mbappè… Ricordo che  uno come Vicinius fa la differenza con il City, Leao la fa con l'Empoli, con la Fiorentina, con il Bologna, poi in Coppa dei Campioni è già una roba diversa. Leao mi sembra un misto tra Dembelé e Martial, non è uno che fa 50 gol a stagione e 50 assist, cioè non è un giocatore che fa la differenza".

Ed è proprio su questo punto che il Cassano caustico prende il sopravvento sul Cassano opinionista trasformando la sana disamina che aprirebbe al confronto dialettico tra pensieri contrapposti e pur validi, nel classico giudizio alla "Fantantonio": "Sta giocando bene in Italia, ma siamo un campionato assolutamente scarso, altrove non fa la differenza. Nel Portogallo fa la panchina e lì è giusto che giochi Cristiano Ronaldo, con a sinistra Bruno Fernandes e Diogo Jota. Leao gioca, ma gioca con il c*lo sulla testa e quando penso che possa valere 150 milioni, follia… Chiudiamo la trasmissione e andiamo a casa". Cassano dixit.

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