Cassano senza peli sulla lingua: “Lì sono stato un cretino. Avevo una panza…”
Quattro amici ed ex calciatori su Twitch. Il canale è la Bobo Tv, i protagonisti sono sempre gli stessi: Vieri, Ventola, Adani e Cassano. Ragionano di calcio, commentano le sfide di campionato e di Coppa, raccontano aneddoti della loro carriera. E di aneddoti dal sapore agrodolce ne ha tanti da menzionare l'ex fantasista barese. Grande talento non altrettanta personalità per restare ad alti livelli. Un peccato davvero. Ha raggiunto il top ma è precipitato al suolo. Non aveva la testa, come si dice in gergo. FantAntonio non lo ha mai nascosto e anche quando parla adesso delle tante occasioni avute nel corso della vita professionale non si nasconde né cerca attenuanti.
A 23 anni l'Inter di Massimo Moratti bussò alla sua porta. Il presidente amava il genio e le prodezze di Cassano, lo avrebbe voluto volentieri in nerazzurro. Ma sul tavolo del ragazzo di Bari Vecchia arrivò un'altra offerta: quella del Real Madrid. Come fai a dire di no? Come fai a mettere da parte la proposta che ti viene formulata da una società che è una superpotenza del calcio internazionale? Come fai a non immaginarti nello splendido scenario del Santiago Bernabeu? Non puoi non farlo e dici sì. "Avevo parlato con Moratti e dovevo andare all'Inter, a 23 anni e mezzo però mi chiamano i blancos…".
Cassano vola in Spagna ma spreca l'opportunità perché non ha abbastanza lucidità per dimensionarsi in quell'ambiente, cedendo al lato oscuro della forza. "Li ho fatto la bella vita. Facevo le 6, anche le 7 di mattina. Non mi allenavo bene. Mangiavo come un cane e in 15 giorni sono ingrassato di 5 chili. Feci gol contro il Betis e contro l'Atletico ma avevo una panza…". Com'è andata è noto: poco alla volta scivola dietro le quinte, prima viene relegato in panchina poi addirittura messo fuori squadra.
Non basta nemmeno la cura dimagrante con la gestione Capello. "Perdo 11 kg e ritorno titolare, mi cambia una volta con il Lione in Champions e in quella settimana discuto con lui. Mi disse: sei fuori rosa. Poi mi ha rimesso dentro nel finale con l'Atletico. Lì ho fatto disastri – ha aggiunto Cassano -. Sono stato un cretino, un coglione".