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Cassano pesantissimo su Marotta: “Io fenomeno, lui incompetente. Vi dico perché ce l’ha con me”

Antonio Cassano non ha perso tempo per rispondere per le rime a Beppe Marotta che pochi giorni fa aveva messo in dubbio le sue qualità umane, in occasione di un paragone con Barella. Alla Bobo Tv, il barese ci è andato giù pesante contro l’attuale amministratore delegato dell’Inter, raccontando anche alcuni retroscena legati al passato.
A cura di Marco Beltrami
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Non ha perso tempo Antonio Cassano per rispondere a Beppe Marotta. L'amministratore delegato dell'Inter pochi giorni fa in occasione dell'intervento al Festival di Trento aveva riservato una stoccata al calciatore, in un paragone con Barella. Un riferimento alle mancate "qualità umane" che ha colpito nell'orgoglio il barese che a Bobo TV ha speso parole al vetriolo per il suo ex dirigente ai tempi della Sampdoria. Un intervento destinato a far discutere.

Per Marotta Barella è un campione mentre Antonio Cassano no. Il motivo? La mancata crescita a livello umano dell'ex di Roma, Real, Inter, Milan e Sampdoria, che a detta del dirigente è rimasto solo un talento: "Cassano, per esempio, da talento non è mai diventato campione. Non ha mai accompagnato le qualità tecniche a quelle umane. Barella si è affermato con sempre maggiore continuità e oggi ci troviamo di fronte a un campione".

Antonio Cassano si è sentito ferito ed è tornato a parlare dell'esperienza condivisa con Marotta alla Sampdoria. Il dirigente è stato definito addirittura un incapace: "Marotta si faceva dire che era l’amministratore delegato, ma l’ad era Umberto Marino, perché lui è un incompetente di calcio e non conosce i giocatori. Chiedeva a me chi erano i giocatori. A livello umano non devo imparare da Marotta: io nella mia vita se sono stato un fenomeno, non mi sono mai venduto ma lui col calcio non c’entra niente. Chiama tutti i giornalisti, perché vuole avere rapporti eccetera, eccetera".

Entrando nello specifico, Cassano ha spiegato il perché a suo dire Marotta ha il dente avvelenato con lui citando un episodio relativo ai tempi blucerchiati: "Lui può darsi che sia avvelenato perché la buonanima del presidente Garrone, quando Marotta voleva vendermi alla Fiorentina l’ha fatto all’insaputa del presidente. Quando mi ha chiamato per dirmelo, io gli ho detto  ‘Marotta mi ha dato via'. Lui mi ha risposto ‘non so niente'. Io gli ho detto ‘Presidente se vuole che rimanga mi deve fare un favore, deve cacciare Marotta a giugno'. E la buonanima del presidente amato e sempre nel mio cuore quando siamo arrivati quarti dopo poco tempo l’ha mandato via. Lui è ancora avvelenato per quello, e per quel risultato deve dire grazie a me Marotta".

E stoccata dopo stoccata, Cassano spende parole ancora pesantissime nei confronti di Marotta: "Perché io sono stato un fenomeno a giocare a calcio, lui non è mai stato un dirigente di calcio, perché non capisce di calcio e tutto il mondo lo sa. Sanno solo che lui si vende bene con i giornalisti. Tutto qua. A livello umano Cassano non deve imparare da nessuno, tantomeno da te. Io posso andare a testa alta davanti al mondo intero. A me puoi dire di tutto: sono un pazzo scatenato, dico quello che penso, sbaglio, sono un generoso e ho un cuore grande e non sono una persona di m…a. A livello umano io non ho mai fatto mer…e a nessuno. Ho pagato sulla mia pelle gli errori che ho fatto, ma se Marotta viene a giudicare me e mi fermo… per non toccare altri temi".

E per chiudere ecco il paragone con Galliani, e i complimenti ricevuti pochi giorni fa in occasione del compleanno di Ibrahimovic: "L’altra volta alla festa di Ibrahimovic caro Marotta, uno dei dirigenti più grandi della storia del calcio italiano, Adriano Galliani, mi ha abbracciato e mi ha detto: ‘Sei uno dei giocatori tecnicamente più forti che abbia mai avuto e sei un bravo ragazzo'. Se me l’ha detto lui che è un competente e un dirigente top, il tuo giudizio vale come il due a coppe e briscola a bastoni".

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