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Cassano: “Non sperpero il denaro, compro le case. Unica follia, ho comprato nove macchine in un anno”

Antonio Cassano racconta il suo rapporto col denaro, fatto di tanta oculatezza: “Io non sperpero i soldi, compro le case”. C’è stata una sola eccezione, quando approdò 19enne alla Roma: “In un anno ho comprato nove macchine, due Ferrari e due Mercedes, perché sono un cretino”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Antonio Cassano si è confessato come raramente ha fatto, durante il suo intervento al podcast ‘Passa dal BSMT'. C'è tanto dell'Antò privato nella chiacchierata con Gianluca Gazzoli, dal rapporto inesistente col padre – che si rifece vivo solo dopo il gol di Bari-Inter che fece diventare famoso tutto ad un tratto suo figlio, ma fu respinto senza appello da Cassano, "e da allora non l'ho mai più visto" – a quello che chiama il tradimento di Bobo Vieri, che considera un capitolo chiuso della sua vita e "neanche lo nomino". E poi c'è il suo rapporto col denaro, molto oculato a sentire le parole del 42enne barese, che spiega di "non sperperare" e di aver investito in case, con una sola follia: "Ho comprato nove macchine in un anno, quando arrivai alla Roma, perché sono un cretino".

Cassano e il suo rapporto col denaro: "Non sperpero soldi, io nella merda non ci torno"

"Io vengo dalla strada, mia madre mi ha sempre detto: ‘Antonio, noi veniamo dai marciapiedi, dalla merda, ma non ci torniamo più'. E io imparato questa roba qua, perché io so cosa significa star giù lì, e lì non ci torno più. Io non sono uno che sperpera i soldi – è la premessa di Cassano – Io fino a 17 anni c'avevo zero soldi, non è che venivo da una famiglia umile, io avevo mia madre e basta, e non c'avevo neanche un euro, all'epoca c'era la lira, non c'avevo 1000 lire o 500 lire per mangiare. Questa è la verità, mi ricordo quel Bari-Inter, Enyinnaya che giocava con me in attacco fa il primo gol dell'1-0, poi l'Inter fa 1-1, e arriva a un certo punto in cui io mi dico che gli sta cambiando la vita a lui. Io avevo avuto tante occasioni da gol quel giorno, quando io ho fatto gol la prima cosa che ho pensato è stata: divento ricco grazie al mio sogno che era giocare a calcio".

Antonio Cassano durante la sua partecipazione al podcast 'Passa dal BSMT'
Antonio Cassano durante la sua partecipazione al podcast ‘Passa dal BSMT'

Quella improvvisa ricchezza tuttavia sarebbe stata gestita in maniera molto giudiziosa da Cassano, tanto bizzoso in campo – e nei suoi sfoghi anche fuori dal terreno di gioco – quanto lungimirante nella gestione del denaro guadagnato, grazie anche al fatto di "non avere vizi": "Io ho una grande fortuna, io non ho mai avuto vizi nella mia vita, mai ubriacato, non mi sono mai drogato, non ho mai acceso neanche una sigaretta, mai, niente. Io c'ho solo un vizio, mangiare tanto. E mangio, sono un animale. Non ho vizi".

L'unico strappo all'oculatezza: "In un anno ho comprato nove macchine, perché sono un cretino"

Cassano racconta l'unica eccezione alla sua oculatezza, quando nel 2001 – aveva 19 anni – dal Bari si trasferì alla Roma: "L'unica follia che ho fatto al primo anno di contratto che Sensi mi fece, ho comprato nove macchine. Nove, perché sono un cretino. Due Ferrari, due Mercedes, tutto ho comprato. In un anno nove macchine. C'avevo una Golf che mi aveva regalato la buonanima di Vincenzo Matarrese, il presidente del Bari, il fratello di Antonio Matarrese, che mi aveva promesso dei soldi, poi si è presentato con una Golf, lasciamo stare. Mi ha detto a me, mi ricordo ancora: ‘Fidati che se tu non vai alla Juve e vai alla Roma ti faccio un regalo, ti do due miliardi', c'era ancora la lira. Mi dico: Mamma mia. Alla Roma volevo andare, perché volevo giocare con Totti, mi aveva anche raddoppiato l'ingaggio la Roma. Mi ha detto: ‘Se tu vai da una parte invece che dall'altra, ti do due miliardi'. Si è presentato a giugno, m'ha regalato una Golf, volevo morire volevo…".

Cassano oggi a 42 anni
Cassano oggi a 42 anni

Fantantonio spiega poi la sua filosofia sul denaro: "Io non ho mai sperperato i soldi, perché io sono convinto che se si ha una grande fortuna, puoi essere forte, meno forte, discreto, mediocre… se tu guadagni dei soldi – che nel calcio si guadagnano tanti soldi, ma parliamo già dell'epoca mia – sei un privilegiato e sei fortunato. Invece c'è tanta gente che oggi non c'ha più soldi e a me quella gente là non mi fa tenerezza e pena. Te li sei sperperati, sei un coglione, sei un cretino, perché c'è gente che con 2000 euro si sveglia alle 6 della mattina. Io non ho vizi, faccio una bella vita, posso andare a mangiare al ristorante buono, posso comprarmi una macchina. Non vado a sperperare. Chi sperpera i soldi sono solo dei coglioni. Perfetto, io quelli là niente…".

Il Cassano investitore: "I soldi so come gestirmeli, me li metto in saccoccia e compro le case"

"Io non mi faccio aiutare da nessuno, i soldi che io guadagno me li tengo io, so come gestirmeli. Non li vado a sperperare, me li metto in saccoccia e compro le case – aggiunge Cassano, svelando gli investimenti che fa – Sono dei valori che ho sempre avuto, sono arrivati da mia mamma, e la fortuna ha voluto di essere anche intelligente, ma allo stesso tempo furbo, perché poi in un ambiente come quello in cui sono cresciuto, se non facevo il calciatore che cosa facevo? Boh… andavo a rubare? Non lo so, non ho la più pallida idea. Ho avuto l'intelligenza e la furbizia di dire ho un grande talento, guadagno i soldi, perfetto. E me li metto in saccoccia, compro le case. Oggi, il giorno che io fra 10 anni, 100 anni o 1000 anni muoio, tutti i soldi sono dei miei figli e di mia moglie, delle persone che mi amano".

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