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Cassano: “Mai amato Mazzarri, gli dicevo che avevo la febbre e restavo a casa”

L’ex giocatore barese, che ha condiviso con Mazzarri l’esperienza a Genova, ha criticato il modo di lavorare del tecnico toscano: “La sua idea è sempre difendere e mai attaccare. È un ottimo allenatore, ma sta facendo male in questo momento. Poi lui se c’è un po’ di pioggia, il tempo, il campo in salita o in discesa, un po’ di alibi se li crea”.
A cura di Alberto Pucci
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A pochi giorni dal primo derby della Mole, tifosi e opinionisti si chiedono come potrà arrivare il Torino al grande appuntamento della stracittadina. La squadra di Walter Mazzarri, da dopo il successo in rimonta con il Milan, ha infatti inanellato una striscia negativa di 2 pareggi e tre sconfitte: l'ultima, pesante, in casa della Lazio nel turno infrasettimanale. Un ruolino di marcia deludente che ha costretto il presidente Urbano Cario a mandare tutti in ritiro e che ha reso pericolante la panchina del tecnico granata.

Mazzarri e gli alibi

A commentare il momento della formazione piemontese, è così arrivato anche un ex giocatore che conosce molto bene Mazzarri per averlo avuto come allenatore ai tempi della Sampdoria: Antonio Cassano. Ospite fisso della trasmissione ‘Tiki Taka', il barese ha infatti criticato il modo d lavorare del mister toscano: "La cosa che, tra virgolette, non ho mai amato di Mazzarri è che lui gioca molto sugli avversari – ha spiegato Cassano – Lui parla molto coi giocatori. Ma in questo momento cosa vai a dire ai giocatori? Sì, con la Juve è un derby, però poi alla fine stai facendo male in questo momento. Poi lui se c'è un po' di pioggia, il tempo, il campo in salita o in discesa, un po' di alibi se li crea".

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La febbre di Antonio

Incalzato sull'imminente stracittadina piemontese, l'ex Pibe di Bari ha inoltre raccontato un divertente aneddoto: "Mazzarri è molto bravo, però io ho sempre detestato gli allenatori che giocano sugli altri. Contro la Juventus vedrete che metterà una punta e uno dietro la punta che andrà a marcare il mediano basso. La sua idea è sempre difendere e mai attaccare. Lui è un ottimo allenatore, sicuramente, ma immagino già i suoi giocatori in questi giorni. Passeranno l'inferno. Gli parlerà ininterrottamente per due, tre, quattro ore. Con me, ad esempio, queste cose non accadevano mai. Gli dicevo che avevo la febbre e restavo a casa. Lo facevo spesso quando giocavo con lui".

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