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Cassano impietrito davanti a Bove: “Io ci sono passato. È tornato tra noi, non va lasciato solo”

Tredici anni fa l’ex calciatore, allora al Milan, ha vissuto una situazione preoccupante come quella del giocatore della Fiorentina: “Spero che si rimetta e superi alla grande questo momento”.
A cura di Maurizio De Santis
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Antonio Cassano parla di Edoardo Bove con la voce rotta dall'emozione e, più ancora, dalla consapevolezza di chi una situazione del genere l'ha vissuta sulla propria pelle, ne porta ancora i segni addosso, dentro. E quando s'è svegliato, tornato nel mondo reale, ha capito di aver rischiato grosso, d'essere ancora fortunato a poter raccontare certe cose, a rivedere le persone che ha più care al mondo. "Io ci sono passato… all'inizio hai tanta paura", dice durante il consueto appuntamento di Viva el Futbol parlando del malore subito dal calciatore durante Fiorentina-Inter (sospesa poi rinviata, con i tempi per il recupero ancora incerti).

Nel 2011 l'ex calciatore colpito da un'ischemia, fu operato al cuore

Quella scena drammatica lo ha riportato indietro nel tempo a 13 anni quando giocava nel Milan e, al rientro dalla trasferta dell'Olimpico contro la Roma, stette male davvero. Lo colpì un ictus ischemico transitorio provocato dal blocco del flusso sanguigno per un'occlusione di un vaso arterioso che porta il sangue al cervello. Le indagini diagnostiche rivelarono che la causa di quel malessere era una malformazione cardiaca chiamata forame ovale pelvio: una anomalia congenita del cuore che interessa una persona su quattro, che normalmente non dà problemi ma che in alcuni casi può portare ad una ischemia cerebrale, proprio come accadde all'ex giocatore. Venne operato al cuore e riuscì a tornare in campo.

La commozione di Cassano dinanzi alle immagini del malore di Bove in campo

"Edoardo ci ha fatto prendere un grande spavento, io non riuscivo a parlare ieri sera durante l’accaduto – le parole di Cassano, che ha negli occhi ancora quelle immagini tremende -. La cosa fondamentale è che ora sta bene e l’importante è che la gente che gli sta a fianco gli sia sempre più vicino". Lui sa cosa vuol dire vedere buio all'improvviso e riaprire gli occhi trovandosi ricoverato in un letto d'ospedale, con una diagnosi che ti toglie il fiato per i pericoli corsi e per averla scampata bella. "La sensazione che provi dentro di te è: cavolo, ma cosa m'è successo… i primi giorni sono sempre più duri. All’inizio, infatti, può esserci un po' scoramento per questo dico che proprio in questa fase Bove non va lasciato solo".

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L'ultimo bollettino medico sulle condizioni di salute del giocatore è molto incoraggiante: è fuori pericolo, respira da solo, interagisce e interloquisce normalmente, ha chiesto delle partite e di quando potrà indossare di nuovo scarpette e maglia per essere in campo. Un sospiro di sollievo dopo quanto emerso nel primo referto. Ci vorranno ancora un po' di tempo e una valutazione sull'idoneità sportiva che in Serie A è caratterizzata da un protocollo abbastanza rigido, lo stesso che costrinse Eriksen all'addio all'Inter, che nel 2019 fece fallire il trasferimento di Pavlovic alla Lazio e, più di recente, quello di Danso alla Roma.

"Ma non è questo quello che conta – ha concluso Cassano. La cosa fondamentale è che è tornato tra noi poi ha tutta la vita davanti a sé per fare quello che più gli piace. Spero che si rimetta e superi alla grande questo momento. Un grande in bocca al lupo a lui e alla sua famiglia".

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