Cassano esplode: “Certe cose in Rai non posso dirle, attaccatevi al…”. Adani spiega con chi ce l’ha
Chi si aspettava di vedere anche sulla Rai quella Bobo TV a cui era abituato in passato è rimasto deluso. Il format che è sbarcato sulla televisione di Stato in occasione dei Mondiali, lasciando per un attimo da parte il palcoscenico Twitch e social che tante gioie gli ha regalato, non ha regalato quei momenti pirotecnici a cui Bobo Vieri, Nicola Ventola, Lele Adani e soprattutto Antonio Cassano ci hanno abituato.
La trasmissione è apparsa snaturata rispetto agli intenti iniziali, e per questo non sono mancate le critiche, anche feroci. Certo non sono mancati le situazioni e i commenti destinati ad alimentare il dibattito calcistico, come in occasione del giudizio di FantAntonio su Richarlison, ridefinito una “pippa” nonostante la rete eccezionale contro la Serbia. Troppo poco però rispetto a quanto dichiarato in passato nel seguitissimo salotto pallonaro su Twitch.
Proprio per questo, dopo giorni di "silenzio", ecco il momento della resa dei conti. Come accaduto in questi anni quando i padroni di casa della Bobo TV non hanno perso occasione per rispondere a tono a chi in maniera plateale o meno li attaccava, è arrivata la risposta ai detrattori dei loro interventi sulla Rai. Parole perentorie, senza fare alcun nome in maniera esplicita, anche se è chiaro il riferimento a persone che sono nel mondo della TV al 100% e che si sono scatenati in questi giorni nel sottolineare il presunto flop della trasmissione. Tutto è andato in scena a casa loro, ovvero su Twitch senza quei filtri "obbligati" del servizio pubblico.
Qual è il motivo di questa situazione? Lele Adani fa riferimento a chi non ha la fortuna di poter commentare i Mondiali in TV e dunque scredita il loro lavoro: "Io lo so che tanti vorrebbero partecipare al Mondiale. Tutti vorrebbero essere protagonisti, anche come come commentatore e opinionista. Il Mondiale è la cosa più importante del calcio. Se per un motivo o per l’altro non si partecipa al Mondiale, diventa una ferita. Se noi stiamo facendo delle cose dando un contributo al Mondiale attraverso il nostro opinionismo, non è colpa nostra se tutti quelli che non partecipano lo criticano. Hai voglia a screditarlo perché vorreste esserci. Sapete benissimo a chi mi riferisco: a chi cerca di sminuirlo e svilirlo. Tutti stanno guardando il Mondiale, non c’è niente di più bello".
A mettere come si suol dire il carico è però decisamente Antonio Cassano, che su Twitch al contrario che sulla Rai, può parlare senza freni. L’ex di Bari, Roma, Real, Inter e Milan fa riferimento all’invidia: "Quella gente a cui ti riferisci, sulla Rai non posso dirlo, si deve attaccare al c***o. Qui lo posso dire, sulla Rai devo stare più attento. Dovete capire che siete nella fase di chiusura. Le vostre TV, i vostri personaggi che vi siete creati. L’invidia è una brutta bestia e quando vivi di invidia, vivi di m***a. Ormai il futuro è altro e noi lo abbiamo anticipato. Le nostre pillole di 4 minuti sono seguite da quasi un milione di persone al giorno. Qualcuno s’attaccasse al c***o".
È entrato nella discussione anche Bobo Vieri che ha risposto anche a chi si è interrogato sui soldi investiti dalla Rai e dal servizio pubblico per la loro trasmissione, chiarendo la situazione: "L’invidia è una brutta bestia. Tutti parlano, ma nessuno sa niente. Le pillole non vanno male, nessuno sa i numeri. E la Rai non ha speso soldi per noi. Abbiamo fatto il contratto con Rai Pubblicità e sono stati trovati gli sponsor e sono gli sponsor a fare andare avanti questo programma".
La chiosa è di Adani, che entra ancora più nello specifico dando ulteriori riferimenti sui destinatari di questa piccata replica. Parole che probabilmente non cadranno nel vuoto: "Con certa gente, quelli che vorrebbero essere al Mondiale, avevo dei rapporti in passato. Ma sono interlocutori non all’altezza a cui non posso dare niente e da cui non ricevo niente. Non è colpa nostra se non riuscite a trovare un ruolo. La gente pensa che mi riferisca ad alcuni, io mi riferisco ad altri. Alcuni hanno ancora un ruolo e se lo meritano, altri non ce l’hanno più e se la prendono con noi. Potete screditare e offendere, ma dovete parlare con Rai Pubblicità o la gente, che vi reputa poco interessanti. Le vostre bugie non contano, le smontiamo con una diretta fatta alle 8 del mattino. E la gente viene da noi e vi dà dei cog****i".