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Cassano esalta Sensi, scoppia la polemica: “È da internare, mi spiace gli diano ancora la parola”

L’elogio sperticato di Stefano Sensi da parte di Antonio Cassano ha provocato una reazione durissima: “È da trattamento sanitario obbligatorio…”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Impatto migliore Stefano Sensi non poteva avere con la maglia della Sampdoria, club cui l'Inter lo ha prestato fino al termine della stagione. Il 26enne centrocampista marchigiano spera di poter finalmente trovare quella continuità che negli scorsi mesi non ha mai potuto avere, soprattutto a causa dei continui infortuni che gli hanno fatto perdere minutaggio in nerazzurro. Un pieno recupero del giocatore è quanto si augura anche Roberto Mancini: il CT dell'Italia ha puntato su Sensi quando è stato sano e solo l'ennesimo infortunio lo ha costretto l'anno scorso a stralciarlo all'ultimo momento dalla lista dei convocati che poi avrebbero vinto gli Europei.

Chi non ha dubbi sull'ex Sassuolo, a segno domenica scorsa all'esordio con la sua nuova maglia, è Antonio Cassano, che sulle pagine del Secolo XIX si spertica in elogi per Sensi: "Per me in questo momento è il centrocampista italiano più forte, qualitativamente e anche di idee. È un calciatore sensazionale. Da top club. Mi aveva colpito quando ancora giocava nel Cesena. Poi nel Sassuolo e nell'Inter è esploso. Per me è meglio di Locatelli, di Verratti, di Jorginho…. se fossi Mancini non avrei dubbi e ci punterei pesantemente. Deve essere una colonna della Nazionale dei prossimi anni. Il suo punto debole fino a oggi è stato solamente uno, quello fisico. È stato molto penalizzato dagli infortuni".

Sensi all'esordio in maglia Sampdoria: è subito gol
Sensi all'esordio in maglia Sampdoria: è subito gol

Per l'ex Pibe di Bari Vecchia, Sensi merita i paragoni più nobili, fino ad arrivare ai top nel ruolo degli ultimi anni: "Paragoni? Come tocco di palla e corsa mi ricorda molto Arthur, per me uno dei più forti al mondo in questo momento. La Juventus forse non lo sa valorizzare. Se invece vogliamo esagerare, e sottolineo esagerare, vedo in lui qualcosa di Xavi e di Iniesta. Ecco, Sensi è un calciatore filosoficamente da Barcellona. Se fossi il suo allenatore, Andrei da lui e gli chiederei: dove pensi di rendere meglio? Mezzala, trequartista, play, seconda punta, per me può fare tutto. Mi dica lui. E a seconda della risposta schiererei di conseguenza gli altri dieci. Un allenatore intelligente deve adattarsi ai calciatori forti che ha".

Dichiarazioni come sempre molto decise e senza mezze misure, quelle di Cassano, che hanno provocato la reazione altrettanto decisa di chi conosce molto bene uno dei giocatori ritenuti inferiori a Sensi, ovvero l'ex procuratore di Marco Verratti, Donato Di Campli, che su Instagram ci è andato giù pesante nei confronti di Fantantonio: "Da internare con un tso… Mi spiace che gli diano ancora diritto di parola….!!!".

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