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Cassano e il momento del ritiro: “Ero 12 kg sovrappeso. Chiamo mia moglie: andiamo in trattoria”

Nel 2017 Cassano lasciò il Verona dopo due settimane, l’ultimo episodio controverso della sua carriera: “C’avevo 34 anni andavo in retromarcia, ho chiamato mia moglie per andarmene”
A cura di Ada Cotugno
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L'ultima avventura da calciatore di Antonio Cassano è stata al Verona, una parentesi durata poco più di due settimane. Durante il ritiro estivo decise che era meglio smettere di giocare e di appendere gli scarpini al chiodo una manciata di giorni dopo la firma del contratto: è uno degli episodi più controversi della sua carriera che si porta dietro ancora oggi a nove anni di distanza da quel momento.

Nel corso della trasmissione Viva el Futbol l'ex calciatore ha voluto raccontare davvero come è andata, approfittando della presenza di Donnarumma che all'epoca muoveva i suoi primi passi nel mondo dei professionisti con il Milan. Il portiere gli ha chiesto cosa facesse all'epoca e Cassano non ha perso l'occasione per rivelare il retroscena e la chiacchierata avuta con Pecchia a pochi giorni dal suo arrivo al Verona.

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Perché Cassano ha abbandonato il Verona dopo pochi giorni

È stato un momento surreale, una scena più unica che rara che ha messo fine alla carriera dell'ex giocatore a 34 anni. Cassano aveva firmato con la nuova squadra nel 2017, agli inizi di luglio, ma poi aveva cambiato idea pensando al suo ritiro: "Ero a Verona e ho fatto due giri di campo, ero 12kg sovrappeso. Uno da su mi urlava ‘Terun', mi son girato e gli ho detto ‘Vai a ca**re'. Sono andato nello spogliatoio, mi sono messo le scarpe e ho detto al direttore sportivo Fusco ‘Filippo me ne devo andare perché e non ce la faccio, devo correre tanto'. Ho chiamato mia moglie e ho detto ‘Venitemi a prendere'. Mi sono fermato all una trattoria dopo il ritiro, c'avevo una fame".

Una scelta che in realtà era nell'aria da molto tempo dato che già alla fine della sua esperienza con la Sampdoria sentiva di non poter più riuscire a reggere il ritmo degli allenamenti e delle partite: "Io ho smesso esattamente 2016, Gigi già non ce la facevo più c'avevo 34 anni andavo in retromarcia. La palla andava a destra e correvo a sinistra, dovevo andare avanti e invece andavo indietro". Poi Cassano ha aggiunto un ultimo siparietto con Romulo, probabilmente una delle ultime battute al Verona: "Ti racconto questa cosa su Romulo: ha fatto un dribbling in orizzontale, ho fermato l'allenamento gli ho detto ‘Romulo se continui così andiamo sull'autostrada, devi dare la palla in avanti'. Vado a Fabio Pecchia e dico ‘Fabio è arrivato il momento, quest'anno non facciamo neanche sette punti'. Mi ha detto ‘Antonio fidati che ci salveremo'. Perfetto, ho chiamato mia moglie con i bimbi e ho detto di venire a prendermi, non ce la facevo più dai. Non ho mai avuto voglia di correre tanto però la mia goduria è solo avere la palla tra i piedi, del resto mi fregava mi fregava poco".

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