Caso tamponi Lazio, la Procura ha ascoltato i due medici: ora tocca ai calciatori
"Parliamo del rispetto del protocollo". Giuseppe Chiné, il procuratore federale che sta coordinando l'inchiesta sul caso tamponi che riguarda la Lazio, ha precisato come sia stato questo il fulcro della questione all'interno dell'audizione, durata quasi tre ore, dei due medici del club biancoceleste, Ivo Pulcini e Fabio Rodia. Chinè, collegato da remato, ma coadiuvato dalla presenza dei due sostituti procuratori federali, Giorgio Ricciardi e Luca Scarpa, ha cercato di chiarire gli aspetti controversi che hanno portato la Lazio ad essere al centro dell'attenzione per via delle diverse positività al Covid-19 riscontrate da alcuni calciatori della squadra di Simone Inzaghi nelle ultime due settimane.
Contagi poi smentiti prima dai test effettuati dal Laboratorio d'Analisi ‘Futura Diagnostica' di Avellino e poi nuovamente riscontrati dai tamponi rapidi del Campus Biomedico di Roma. Sono stati analizzati, nello specifico, soprattutto i casi riguardanti Strakosha, Lucas Leiva e Immobile, che la Uefa, attraverso i tamponi effettuati dal Laboratorio Synlab, aveva fermato per le sfide di Champions contro Brugge e Zenit per via della positività riscontrata e che invece sono poi scesi in campo in campionato contro il Torino a seguito dei tamponi negativi riscontrati ad Avellino. Al centro del colloquio, quindi, c’erano soprattutto i rapporti tra il club e la Asl: proprio su questo punto sarebbero emerse carenze nella documentazione fornita dalla Lazio.
Lazio, i due medici del club ascoltati dalla Procura federale
Il legale biancoceleste, Gian Michele Gentile, al termine dell'audizione, ha spiegato come siano stati chiariti diversi punti con appositi documenti presentati. Secondo quanto riferito dal legale della Lazio, il dottor Rodia si sarebbe occupato della gestione dei tamponi, mentre Pulcini dei rapporti con la Asl sugli adempimenti amministrativi. Al centro della questione, la discordanza tra gli esiti dei tamponi tra il laboratorio SynLab, a cui si appoggia la Uefa, il Campus Biomedico di Roma e i tamponi eseguiti dal laboratorio di Avellino ‘Futura Diagnostica' finito adesso al centro delle indagini penali svolte dalla Procura di Avellino.
Parallelamente all'indagine della Procura federale, infatti, la Procura di Avellino sta lavorando sul caso disponendo l'acquisizione delle controanalisi dei sette tamponi eseguiti sui calciatori e lo staff della Lazio, successivamente riprocessati anche dal laboratorio Merigen di Napoli prima della sfida di campionato contro la Juventus. A Napoli fu confermata la negatività del test per Leiva e Strakosha mentre per Immobile fu rilevata una debole positività. Mentre, in precedenza, il Laboratorio di Avellino aveva riscontrato la negatività di tutto il gruppo squadra con il Campus Biomedico di Roma che invece riscontrò la positività di Immobile, Leiva e Strakosha.
Caso tamponi, la Procura potrebbe ascoltare anche i calciatori
Al centro dell'attenzione, secondo quanto emerso dal colloquio, c'è sempre e solo il protocollo federale e la ricostruzione della gestione dei casi Covid all’interno del centro sportivo di Formello, nella settimana precedente alla partita di Torino del primo novembre che è poi diventata motivo di reclamo per il club granata. Chiné infatti, non si sarebbe neppure interessato ai tamponi e agli esami di laboratorio (in attesa di capire magari qualcosa di più dalle indagini della Procura di Avellino). Solo al rispetto del protocollo Figc.
La Procura federale, prima di chiudere il caso e decretare un deferimento (rinvio a giudizio) o un'archiviazione, potrebbe provare a procedere con l’ultimo atto d’indagine. Nuovi interrogatori potrebbero infatti riguardare l’audizione di uno o più giocatori del club biancoceleste. Si cercherà di far luce sul rispetto del protocollo, sui comportamenti dello staff medico e la gestione organizzativa della cosiddetta bolla.
Cosa rischia la Lazio
Resta da capire, al termine dell'audizione dei due medici della Lazio, come intenderà procedere la procura federale. È possibile che si possa procedere con il deferimento del club biancoceleste per il mancato rispetto del protocollo e attendere poi gli esiti dell'inchiesta di Avellino per avere a disposizione un quadro completo. Chiné vuole cercare di capire soprattutto se Pulcini abbia deciso da solo sui positivi. In questo caso scatterebbe il deferimento per il club laziale per via dell'allenamento in gruppo tra le riserve di martedì prima dello Zenit da parte di Strakosha, Leiva ed Immobile. Ma nel frattempo, resta comunque concreto il rischio di una penalizzazione da 1 a 3 punti in classifica.