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Caso tamponi, Lazio a processo davanti al Tribunale Figc: accuse, difesa, cosa rischia

Inizia oggi il processo alla Lazio per il caso tamponi. Il club di Lotito comparirà dinanzi al Tribunale Federale per difendersi dalle accuse mosse dalla Procura FIGC sulle violazioni dei protocolli sanitari anti Covid e sulla gestione dei casi di positività dei calciatori. Ecco quali sono i capi d’imputazione, la memoria difensiva e le possibili sanzioni richieste nei confronti di società e presidente.
A cura di Maurizio De Santis
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Lazio a processo per il caso tamponi dinanzi al Tribunale della Figc. È fissata per oggi la prima udienza in base agli atti raccolti dalla Procura Federale nel dossier sulle violazioni dei protocolli sanitari anti Covid che il club avrebbe commesso. È solo un primo filone del procedimento: gli inquirenti attendono anche i riscontri dell'indagine penale della Procura di Avellino per sollevare eventuali, ulteriori addebiti nei confronti della società.

Le accuse mosse dalla Procura alla Lazio

Secondo la tesi della Procura alla Lazio viene contestata anzitutto il mancato adempimento di tutte le procedure di comunicazione alle Asl fino al 6 novembre oltre a una serie di contraddizioni relative ai riscontri sui tamponi del 30 ottobre, prima della gara col Torino. Cosa non convince gli inquirenti federali? Il medico sociale, Fabio Rodia, aveva dichiarato la negatività di tutto il gruppo squadra, mentre il presidente Lotito la positività accertata di 3 calciatori (Escalante, Vavro e Djavan Anderson). Nel corredo accessorio di contestazioni c'è anche il mancato rispetto delle prescrizioni sui tempi per isolamento e quarantena come indicato dalle circolari del ministero della Salute.

Ad aggravare la posizione della società ci sarebbe anche un altro episodio: l'allenamento del 3 novembre, prima che la squadra si mettesse in viaggio per la Russia in vista della trasferta di San Pietroburgo. Alla seduta di rifinitura parteciparono anche Immobile, Strakosha e Leiva nonostante il laboratorio Synlab avesse comunicato la positività al Covid dei giocatori. Ecco in sintesi quali sono le motivazioni del deferimento della Lazio:

  • 1) mancata comunicazione alle Asl competenti e quarantena di 8 calciatori che erano risultati positivi ai tamponi Uefa in occasione delle partite di Champions League con Bruges (28 ottobre 2020) e Zenit San Pietroburgo (4 novembre 2020);
  • 2) mancata comunicazione alle Asl e quarantena di altri 3 calciatori positivi ai tamponi Uefa (Immobile, Leiva, Strakosha) prima della partita di campionato contro il Torino (1 novembre 2020);
  • 3) per l'inserimento in distinta di un giocatore positivo nella gara con la Juventus (8 novembre 2020).

La tesi difensiva del club di Lotito

La memoria difensiva della Lazio proverà a smontare tutti capi d'imputazione della Procura Federale. In buona sostanza è articolata su alcuni punti essenziali:

  • 1) le differenze tra i tamponi Synlab e quelli italiani (sostenendo la tesi del possibile caso di ‘falso positivo');
  • 2) quali sono state le falle nella procedura di comunicazione (ovvero, che spettava a Synlab dare comunicazione sulle positività alle autorità e ai singoli calciatori). Per la Lazio sono i laboratori i soggetti che hanno l'onere di trasmettere il referto al SISP competente sul territorio;
  • 3) infine come la struttura della società (da un lato la dirigenza, dall'altro lo staff medico-sanitario) sia tale da non ricevere contestazioni sulla responsabilità diretta e amministrativa.

A corredo di questa tesi, perché l'intervento acquisisca maggiore autorevolezza, i capitolini presenteranno anche il parere di 3 figure di alto profilo tecnico: Fabrizio Pregliasco, esponente della comunità scientifica, Patrizio Rossi, sovrintendente sanitario centrale Inail, e il dott. Francesco Bondanini, direttore UOC, laboratorio Hub 2.

Quali sanzioni rischiano i biancocelesti

Le obiezioni nei loro confronti sono molto gravi e le contestazioni sulla responsabilità diretta, oggettiva rendono più serio il quadro della situazione e le possibili sanzioni: almeno 6 punti di penalizzazione in classifica e, con ogni probabilità, l'inibizione del presidente, Claudio Lotito. Vediamo nel dettaglio quali sono le eccezioni della Procura e come intende difendersi la Lazio.

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