Caso Psg-Basaksehir, relazione Uefa: “Coltescu disse ‘negru’ senza intenzioni razziste”

Il fatto risale allo corso 8 dicembre 2020, durante una partita di Champions league, Psg – Istanbul Basaksehir FK finita sotto i riflettori per presunte parole razziste pronunciate dal quarto uomo della gara, il signor Sebatian Constantin Coltescu che si era rivolto alla pancina turca pronunciando nei confronti di un giocatore, in romeno, la parola ‘negru'. Per l'Uefa tanto è bastato per aprire un procedimento d'ufficio, ancora in corso, anche se in una prima analisi l'Ispettore Etico e Disciplinare sembra propenso a ‘trasformare' l'accusa di razzismo in un più banale caso di condotta impropria.
Dunque, potrebbe essere fortemente ridimensionato il caso che poco prima della pausa natalizia incendiò il calcio europeo a causa delle parole inopportune pronunciate dal quarto uomo verso la panchina del Basaksehir che abbandonò il terreno di gioco come segno di protesta e che aprì il fronte disciplinare da parte dell'Uefa che si concluderà solamente con la sentenza che stabilirà se ci siano stati gli estremi per la violazione dell'articolo 11 del Regolamento Disciplinare UEFA.
La frase incriminata è stata "quello nero" pronunciata dall'arbitro Coltescu verso i giocatori di riserva del Basaksehir particolarmente agitati. Ma nella relazione nell'UEFA si legge già come una linea di condotta generale verta a sminuire il problema di razzismo perché in romeno la parola ‘negru' vuol dire "nero senza connotazioni offensive", adoperato per distinguere chi doveva essere sanzionato e chi no.
Bisognerà adesso capire se la relazione avrà un peso determinante ai fini della sentenza disciplinare finale. Intanto, il diretto interessa, l'arbitro romeno Coltescu ha commentato positivamente l'eventualità: "Non ho mai avuto intenzioni particolari e mi congratulo con chi stia accertando la verità senza distorsiosi".