Caso Lazio, la Procura di Avellino deve ancora processare i tamponi sequestrati
La Procura di Avellino sta lavorando per far luce sul caso tamponi che nei giorni scorsi ha creato non poche polemiche intorno alla Lazio. Nelle scorse ore era arrivata la notizie che ha confermato il tampone negativo per Ciro Immobile e Lucas Leiva, mentre è stata confermata la positività per Thomas Strakosha riportata dall'agenzia ANSA ma la stessa Procura del capoluogo irpino, che sta portando avanti le indagini sul laboratorio ‘Futura Diagnostica' di Walter Taccone, ha fatto sapere che ancora non ci sono risultati ufficiali né valutazioni ufficiose e che il lavoro sui tamponi non è ancora concluso. Essendo ogni tampone identificato da un codice a barre per proteggerne l’identità, appare impossibile che un risultato possa già essere collegato ad un nome di un calciatore specifico.
Il laboratorio ha effettuato i controlli sui giocatori biancocelesti il 6 novembre scorso, prima di Lazio-Juventus, e in quel momento i tamponi dei tre calciatori risultarono negativi rispetto invece alla positività riscontrata dai laboratori Synlab e Campus Biomedico sugli stessi calciatori.
L'obiettivo del riesame dei tamponi della Lazio
La Procura di Avellino ha nominato un consulente tecnico esterno, la dottoressa Maria Landi, responsabile del dipartimento di Microbiologia e Virologia dell'azienda ospedaliera "Moscati" del capoluogo irpino e questi nuovi test serviranno per valutare la correttezza delle procedure effettuate nei due laboratori, di Avellino e di SynLab. L'obiettivo è quello di capire se vi sia stato una sorta di errore scientifico nella valutazione dei tamponi, con Federazione che sta cercando di lavorare per avere un solo laboratorio d'analisi ‘ufficiale'; e poi si cerca di capire fino in fondo la posizione del club di Claudio Lotito, che sta cercando di far valere le sue ragioni e di difendere la sua società.