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Caso Diakhaby, la posizione della Liga: “Nessun insulto razzista da parte di Cala”

La Liga fa chiarezza sul caso dei presunti insulti razzisti rivolti da Juan Cala a Mouctar Diakhaby durante Cadice-Valencia giocata la scorsa domenica. “Dopo l’analisi degli elementi, si conclude che non è stata trovata alcuna prova in nessuno dei supporti disponibili che il giocatore Juan Cala abbia insultato Mouctar Diakhaby nei termini denunciati”, ha informato la lega spagnola.
A cura di Valerio Albertini
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Nessun insulto razzista è stato rivolto al difensore del Valencia Mouctar Diakhaby da parte del giocatore del Cadice Juan Cala. È questa la conclusione a cui è giunta La Liga che, con un comunicato, ha fatto luce sulla vicenda accaduta domenica scorsa, quando il ventiquattrenne francese aveva accusato il calciatore del Cadice di averlo insultato con espressioni razziste. Per questo motivo Diakhaby aveva scelto di abbandonare il campo.

La posizione della Liga

L'analisi degli audio della partita disputata tra il Cadice e il Valencia e il labiale di Cala sono stati analizzati nei minimi dettagli. E al termine dell'indagine Juan Cala è stato assolto, perché non si percepiscono quelle parole uscire dalla bocca del calciatore spagnolo.

Sono stati esaminati i file audiovisivi e digitali disponibili, sono stati analizzati gli audio del match, le immagini trasmesse e quanto diffuso sui social network. È stata assunta una società specializzata che ha svolto un'analisi labiale delle conversazioni e uno studio del comportamento dei giocatori Juan Cala e Mouctar Diakhaby. La Liga ha condiviso questi rapporti con i club coinvolti e le autorità competenti, in modo che facciano parte degli elementi che sono attualmente al vaglio.

Così, la lega spagnola ha tenuto a puntualizzare di aver fatto il massimo per chiarire se fossero state pronunciate le espressioni razziste denunciate da Diakhaby che, però, non sono state rilevate. La stessa ha tenuto, poi, a puntualizzare la sua massima attenzione nella lotta alla discriminazione razziale:

La Liga ribadisce la sua condanna contro il razzismo in tutte le sue forme e mantiene il suo impegno a lottare in modo permanente contro ogni tipo di manifestazione al riguardo, che si è concretizzata nella presentazione di numerose denunce di crimini d'odio in procedimenti precedenti. La Liga e tutti i club continueranno a lavorare a tutti i livelli e con tutti gli organi rappresentativi del nostro sport per fare tutto il necessario per proteggere i valori di uguaglianza e rispetto che prevalgono nella nostra competizione.

L'accusa di Diakhaby, la risposta di Cala

Nella 29esima giornata di campionato, disputata il giorno di Pasqua, il match tra Cadice e Valencia finisce sotto i riflettori per il presunto insulto razzista di Juan Cala ai danni di Mouctar Diakhaby. Accade tutto alla mezz'ora del primo tempo, quando la squadra valenciana decide di abbandonare il campo per solidarietà del compagno. Il difensore chiede ai compagni di rientrare e la partita ricomincia senza di lui, Diakhaby infatti viene sostituito. A vincere la partita saranno i padroni di casa del Cadice per 2-1. Martedì 6 aprile, Diakhaby su Twitter ha postato un video in cui ha confermato la sua versione e ha ribadito di essere stato apostrofato in malo modo:

Domenica a Cadice un giocatore mi ha insultato, e le sue parole sono state "negro de mierda". Non è tollerabile, questo non può accadere né nel calcio né nella vita di tutti i giorni.

Immediata la risposta di Juan Cala, giocatore del Cadice, che tra l'altro in quella partita era riuscito anche a segnare un gol (quello dell'1-0), che in una conferenza stampa ha respinto con forze le accuse:

Non gli ho mai detto quella frase. Ci sono due possibilità: o Diakhaby l'ha inventato o mi ha frainteso. Il resto è un circo. Ciò che voglio è che i fatti vengano indagati e tutto sia chiarito, nel calcio spagnolo non c'è razzismo. Ho passato la notte senza dormire e sono sotto shock. Nessuno merita questo linciaggio.

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