Carmando: “Maradona disse che voleva vedere solo me. Piangeva come un bambino, disse: Mi hanno tradito”

Diego Armando Maradona avrebbe messo la propria vita in mano a Salvatore Carmando, tanto si fidava dello storico massaggiatore del Napoli. A Carmando il campione argentino affidò i suoi preziosi muscoli non solo durante la sua permanenza in azzurro, ma anche con la nazionale albiceleste, in occasione di due Mondiali, quello trionfale di Messico '86 e quello che lo vide positivo al doping (efedrina) a USA '94. E proprio a quest'ultimo episodio si riferisce uno struggente aneddoto raccontato dal massaggiatore, oggi 81enne, che testimonia quale fosse il rapporto tra i due.
Maradona positivo ai Mondiali di USA '94: in lacrime davanti a Carmando
"Ho tutto davanti agli occhi – racconta Carmando alla ‘Gazzetta dello Sport' – l'infermiera che viene a prenderlo dopo la partita con la Nigeria, le analisi, la sentenza di positività, lui chiuso in una stanza: ‘Non voglio vedere nessuno, fate venire Salvatore'. Entro, sta piangendo come un bambino e mentre mi guarda si sfoga: ‘Mi hanno tradito'. Io ero stordito, lui distrutto. I Mondiali del Messico e quello americano sono stati il momento più alto della sua felicità e quello del dramma personale".

Parlare con Carmando – primo massaggiatore del Napoli fino al 2009 e dunque dei primi due Scudetti della storia azzurra – equivale ad aprire una finestra privilegiata su un Maradona conosciuto da pochissimi: "Lo spogliatoio per me è sacro – spiega Salvatore, che racconta come finì al seguito del Pibe ai Mondiali messicani nell'estate del 1986 – Diego si presenta in primavera negli spogliatoi di Soccavo, era un periodo in cui combatteva con una caviglia che gli si gonfiava come una noce di cocco, e mi fa: ‘Salvatore, tu sarai con me!' Dissi solo: ‘E certo…'. Mi ritrovai tra milioni di persone a Buenos Aires, al rientro da Città del Messico, dopo le più grandi prodezze che la storia del calcio ricordi".

La telefonata tra Salvatore e Diego: "Niente che lasciasse pensare che sarebbe stata l'ultima"
Il rapporto tra i due è rimasto fortissimo negli anni, Carmando ricorda cosa accadde poco prima che Maradona morisse: "Il 29 ottobre del 2020, come sempre, mi chiama da Buenos Aires per farmi gli auguri, mi sommerge di sfottò in napoletano. Ha una voce squillante. Il 30, come si sa, è il suo compleanno, e il rito si ripete all'incontrario: chiamo io, gli dico di tutto, gli do del vecchio. Niente che lasciasse sospettare di essere all'ultima telefonata. E, come emerso dalle analisi, non era né ubriaco e né drogato". Diego sarebbe morto meno di un mese dopo, il 25 novembre, in circostanze tragiche per le quali è in corso un processo che vede alla sbarra sette imputati, tra medici e infermieri.