Carlos Tevez perde il controllo e scoppia la lite: “Il calcio non è per i cagasotto, traditore!”
L'avventura di Carlos Tevez come allenatore del Rosario Central non è iniziata proprio nel migliore dei modi. Accolto come un autentico eroe da parte dei suoi tifosi, l'Apache sta faticando a trovare la migliore situazione per poter lavorare serenamente e costruire qualcosa di importante. Un compito che l'ex attaccante sente particolarmente, quasi una missione da non fallire, verso una delle società calcistica con cui da sempre è profondamente legato. Ma dalle prime dichiarazioni d'amore e d'intenti, all'indomani dell'ultima sconfitta, è scoppiata subito una feroce polemica.
Il Rosario Central ha subito un'amara sconfitta contro l'Aldosivi a Mar del Plata per 2-1 scatenando la delusione di Carlos Tevez che non è riuscito ancora a imprimere le proprie idee e la sua personalità vincente ad un ambiente che fatica a ritrovarsi. Una amarezza che è sfociata nel silenzio del dopo partita da parte del tecnico, senza alcuna dichiarazione diretta alla stampa, anche per solidarietà dopo il mancato accredito ai media del Rosario, per problemi di spazio allo stadio "José María Minella".
Non si è tirato indietro, però nella presentazione del prossimo match che attende il Rosario, davanti al proprio pubblico dove sfiderà il Sarmiento de Junín, che sta lottando per salvarsi dalla retrocessione: "Purtroppo il cambiamento non si costruisce da un giorno all'altro, ci vuole tempo per certi processi, anche se amo il mio ruolo e mi diverto molto. Essere un allenatore e stare con il giocatore, abbracciarlo, dargli consigli, insegnargli. È il la cosa più bella che ci sia, nel momento in cui c'è il rispetto. Tutti stanno lavorando bene anche se i risultati non ci stanno dando ragione".
Proprio la questione legata al rispetto, però, innesca anche un'altra riflessione nell'Apache che non ha mai avuto problemi né in campo né fuori a farsi rispettare nei momenti che contano. E così si è voluto tirare fuori dagli scarpini anche l'ultimo sassolino, relativo ad un vero e proprio tradimento che Tevez racconta di aver subito da un oramai ex amico, il "Chapa" Carlos Retegui, ex giocatore argentino di hockey su prato, da lunga data sempre vicino a Carlitos: "Mi aveva prima confidato e poi assicurato che mi avrebbe seguito in questa nuova avventura al Rosario" rivela Tevez.
"Poi ha dato priorità ad altro, diventando negligente nei miei confronti per soddisfare, credo, 30 o 40 persone. In questo ha deluso molte persone, rinunciando al sogno di venire qui con me dopo aver dato la sua parola a me, alla mia famiglia, ai miei fratelli e ai nostri amici. Mi ha fatto molto male perché speravo venisse a dirmelo in faccia, invece l'ho saputo unicamente tramite i giornali".
Ma perché un ex giocatore di hockey su prato è considerato così importante da Carlos Tevez per allenare una squadra di calcio? A rivelarlo è lo stesso ex attaccante che per il suo nuovo ruolo ha idee ben precise e già dichiarate: "Lui ha una grandissima esperienza in un altro sport, l'hockey e sarebbe stato fondamentale per imparare nuovi movimenti da insegnare ai giocatori per trovare soluzioni nuove in campo". Una spiegazione che lascia ancora lo spazio alla profonda amarezza: "Con lui oramai non ci parlerò più. Il calcio non è per i cagasotto, è per le persone che mostrano il petto e guardano avanti, negli occhi. Lui è stato un traditore".
Non è mancata ovviamente la immediata risposta dello stesso Retegui che, abbandonata l'attività sportiva, da tempo si è dedicato a quella politica dove sta ricevendo diversi importanti consensi. E per la quale sarebbe anche venuto meno alla parola data a Carlos Tevez: "L'unica cosa che ho sono parole di gratitudine per Carlos e il suo nuovo ambiente di lavoro. La verità è che non è un buon momento per sentire da qualcuno che pensavo fosse mio amico le parole che ha detto, ma lo rispetto come l'ho sempre rispettato e mi rammarico di questa situazione. Tevez ha detto che il calcio non è per i cagasotto ma per le persone che alzano il petto e guardano avanti? Posso capire la rabbia, le parole pesanti, ma non le commento. Resto calmo perché so che mi conosce e sa come mi comporto", ha detto il "Chapa".