Carlo Mazzone sbarca su Twitter a 83 anni e spopola con le foto da nonno e bisnonno
Carletto Mazzone è uno degli allenatori più amati dagli appassionati di calcio, è stato allenatore per quasi quarant'anni, ha lavorato quasi sempre in provincia, ottenendo grandissimi risultati (come le salvezze dell'Ascoli o del Lecce), e ha avuto anche la possibilità di allenare la ‘sua' Roma. L'effetto nostalgia che avvolge il mondo (non solo quello del pallone) gli ha dato ulteriore popolarità e l'affetto è triplicato. Mazzone è diventato anche, suo malgrado, un meme per la famosa corsa sotto la curva dell'Atalanta in un derby con il Brescia. E quando vengono intervistati tanti suoi ex calciatori, su tutti Totti, ne parlano con affetto sincero e con tanto rispetto. Insomma un mito a tutto tondo che ora è sbarcato pure su Twitter.
Da tempo l'ex tecnico era già presente su Instagram, con un profilo molto garbato. Non troppe foto pubblicate, ma tutte mirate. Un po' di ricordi, immancabile l'immagine con Costantino Rozzi (altro mito del calcio di una volta), tante belle immagini familiari, in cui si vede Mazzone in versione nonno, e anche omaggi per chi non c'è più, come Maradona o Gazzoni Frascara, che era il presidente del Bologna che con il tecnico romano in panchina arrivò fino alla semifinale di Coppa Uefa.
Ma da oggi Mazzone è anche su Twitter, con il profilo aperto e gestito da uno dei suoi nipoti. Le prime tre foto pubblicate hanno fatto razzie di commenti e di like. D'altronde non si è miti per caso. La prima foto è in bianco e nero e vede ‘Sor Carletto' pronto a dirigere un allenamento. In quelle successive c'è il Mazzone familiare, in veste di nonno e bisnonno, assieme alla moglie Maria Pia. Immagini molto belle e molto tenere.
La carriera di Mazzone da allenatore
84 anni da compiere il 19 marzo, Mazzone è stato un calciatore prima di diventare allenatore. Quasi 1300 panchina e 797 in Serie A, era stato etichettato come difensivista, ma non era così. Grande conoscitore di calcio ha lanciato Totti e ridato verve a Baggio, ma soprattutto ha cambiato posizione a Pirlo, ai tempi del Brescia. Con l'Ascoli si è tolto grandi soddisfazioni, ha guidato anche il Catanzaro, la Fiorentina, il Napoli, il Lecce, la Roma, il Bologna, il Cagliari, il Perugia e il Livorno, che è stata la sua ultima squadra.