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Caressa racconta l’incidente sul gol di Zaccagni: “Ho avuto un attimo di apnea, Beppe si è preoccupato”

Il telecronista di Sky rassicura tutti con un video sui social: sta bene. “Quando le emozioni sono così forti non ci si controlla. Saremo pronti anche il 29. Torniamo a Berlino!”.
A cura di Maurizio De Santis
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"La corda vocale ancora c'è, la tonsilla anche… ciò che ne rimane". Fabio Caressa scherza e condivide sui social un video-messaggio nel quale, divertito, torna sull'enfasi profusa nel commentare la rete di Mattia Zaccagni che ha dato la vittoria all'Italia contro la Croazia.

Minuto numero 98, la parabola carica d'effetto del calciatore della Nazionale accarezza la rete e s'infila all'incrocio dei pali scaraventando Luka Modric (e i balcanici) nello sconforto, spazzando via l'alone di pessimismo che s'era impossessato degli Azzurri dopo la rete del campione croato.

Il telecronista di Sky si lascia andare a euforia travolgente, narrazione a perdifiato. Lo fa con tanto trasporto emotivo che va in apnea perché gli manca il respiro. "Il miracolo di Zaccagni! Il miracolo di Zaccagni! Mi sto uccidendo…", esclama Caressa con la voce spezzata da un colpo di tosse mentre Beppe Bergomi (che è accanto a lui) mostra preoccupazione.

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Come sta? È lo stesso giornalista a descrivere le condizioni del suo timbro vocale. Ironia e sorriso sulle labbra scandiscono il senso della breve clip registrata nella notte tedesca. "Intanto volevo ringraziarvi per i messaggi (alcuni divertentissimi) e rassicurarvi che sto bene… l’emozione a volte tira brutti scherzi. E poi dirvi che ieri siamo stati pronti e saremo pronti anche il 29. Torniamo a Berlino!". Sono le 3.30 e tutto fila liscio.

"Siamo riusciti anche a cenare stanotte – dice Caressa -. Ancora la corda vocale c’è… la tonsilla anche… ciò che ne rimane. È che in questi giorni ho avuto della tosse". Fin qui parte della spiegazione, l'altra fa direttamente riferimento alla telecronaca. "Quando le emozioni sono così forti non ci si controlla e ho avuto un attimo di apnea con Beppe che s'è precipitato (ride, ndr)".

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Il filo conduttore è scanzonato: un modo per ridimensionare il riverbero social dell'episodio tant'è che la mente è già rivolta a sabato prossimo, 29 giugno, quando a Berlino la Nazionale incrocerà la Svizzera. "Però siamo pronti e saremo ancora pronti il 28 a Berlino". Poi si corregge per aver dato appuntamento al giorno errato: "Nel video dico 28 per sbaglio… oh, ero stanco!".

Quante possibilità ha la formazione di Luciano Spalletti di scollinare gli ottavi e dirigersi verso i quarti? "I miracoli si devono meritare e questa squadra li può meritare. Quando le stelle dicono qualcosa bisogna crederci".

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