Caressa e la rissa sfiorata con un tifoso all’intervallo di Juve-Milan: “In tv si è sentito tutto”
Nella lunga carriera di Fabio Caressa non mancano aneddoti e dietro le quinte da raccontare: ogni stadio nasconde una storia e il giornalista si è lasciato andare ai ricordi rivelando un episodio non così piacevole accaduto a Torino, all'intervallo di un Juventus-Milan giocato qualche anno fa.
Nel corso di "Vita da telecronisti" sul canale Youtube Cantera, ha partecipato a una lunga discussione sul mestiere di telecronista con Piccinini, Callegari, Trevisani e Di Marzio, rivelando un aneddoto che in pochi conoscevano. Caressa era allo stadio, ma all'intervallo della partita durante l'intervista a uno dei protagonisti qualcosa va storto.
"Lì a Torino c'era Juventus-Milan, alla fine del primo tempo sta per arrivare Marchisio all'intervista, io dò la linea all'intervista e vedo un signore a bordocampo che sale le scale tutto trafelato per i gradoni. Penso che si fosse sentito male qualcuno vorrà che dica un annuncio. Quindi io mi levo le cuffie e gli faccio ‘Mi dica mi dica'".
Il buon intento del telecronista non è stato premiato: "Era un signore ubriaco che mi fa ‘a te e l'amico tuo un babagno' e l'amico mio era Beppe Bergomi. Io, che mi ero anche preoccupato per lui, che stesse male qualcuno, non ci vedo più: prendo le cuffie, le butto e incomincio a buttarmi verso di lui che poi stava scendendo le scale. Gli andavo dietro, volevo prenderlo di petto".
A quel punto è intervenuto Bergomi per calmare le acque e fermare il collega, che intanto non si era accorto che l'intervista era finita e il collegamento era ripreso: "Allora Beppe mi ferma, io mi ricordo che l'intervista era finita, rimetto le cuffie e gli dico ‘Ringrazia che sto lavorando'. Subito dico ‘Grazie linea alla regia', ma si era sentito tutto".
Purtroppo per lui i microfoni avevano già registrato e mandato in onda una parte del litigio con il tifoso ubriaco, protagonista suo malgrado di un bizzarro fuorionda, diventato uno degli aneddoti preferiti di Caressa.