Caputo: “Io come Schillaci? Farò di tutto per mettere in difficoltà Mancini”
Con il gol segnato alla Moldavia durante l'amichevole giocata a Firenze, Francesco Caputo è entrato nella storia della Nazionale italiana e si è messo accanto a mostri sacri come Alessandro Mazzola, Meazza, Prati, Chinaglia e Christian Vieri: anche lui in rete con la formazione moldava, il 29 marzo del 1997, nel giorno del suo debutto con la nazionale azzurra. Ciccio, come ormai lo chiamano tutti, di meglio non poteva certo chiedere. La maglia da titolare, la rete del 2-0 e gli applausi dei mille del ‘Franchi' e di Roberto Mancini: c'è n'é abbastanza per brindare fino a notte fonda con la sua amata birra.
"Il sogno è diventato realtà, perché esordire segnando un gol con la Nazionale è davvero il massimo. Sono contentissimo di quello che ho fatto e cercherò di continuare su questa strada – ha spiegato l'attaccante del Sassuolo alla Rai – Io come Schillaci? Mai dire mai, ce la metterò tutta per mettere in difficoltà il mister. Ora abbiamo davanti una stagione lunghissima: devo fare bene in campionato. Ci proverò fino all’ultimo, poi mai dire mai".
Il ‘vecchietto' con il vizio del gol
Diventato all'età di 33 anni e 62 giorni, il giocatore più anziano a segnare il primo gol in Nazionale (dietro di lui c'è Daniele Massaro con 33 anni e 36 giorni), Caputo ha poi ricordato la lunga gavetta che ha fatto per arrivare fino a questo nuovo punto di partenza della sua carriera: "Penso che ognuno di noi abbia il proprio percorso. Forse in passato non sono riuscito ad esprimermi al massimo ma ho sempre provato a dare il meglio, poi da quando mi sono staccato dal Bari, di cui sono sempre stato grande tifoso, ho sempre fatto meglio – ha concluso – I rigoristi nel Sassuolo siamo io e Berardi, ma con lui non c'è nessun tipo di problema, decidiamo al momento chi deve batterli".