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Capuano ha lasciato il Foggia dopo la tragedia dei tifosi: “Certi atteggiamenti non mi sono piaciuti”

Dopo l’incidente che ha tolto la vita a tre giovani tifosi del Foggia sono arrivate anche le dimissioni di Capuano a distanza di qualche settimana spiega cosa è accaduto in quei giorni: “Ho visto morire tre ragazzi che tifavano per la loro squadra, ho accompagnato io i genitori all’obitorio”
A cura di Ada Cotugno
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L'addio di Eziolino Capuano al Foggia è stato turbolento ed è arrivato soltanto pochi giorni dopo la disgrazia che ha colpito tre giovani tifosi che hanno perso la vita in un incidente di ritorno da una trasferta. Le dimissioni date in diretta tv sono state accompagnate da parole criptiche sul valore morale dell'uomo che prevale sul ruolo dell'allenatore, un discorso che ha lasciato perplessi in tanti e che va oltre i risultati sportivi che stentavano ad arrivare.

Alla Gazzetta dello Sport l'allenatore ha provato a fare chiarezza su quanto successo in quei giorni successivi alla tragedia che hanno scosso tutti, lui in primis. Capuano era provato dall'ultima esperienza, segnata da un dolore così grande del quale si è fatto carico personalmente aiutando le famiglie delle vittime.

Capuano spiega l'addio al Foggia

Anche in questo caso però le sue parole sono avvolte da un velo di mistero, dato che nel suo discorso ricompaiono i discorsi sull'etica e su un presunto comportamento che non avrebbe tollerato. Non è colpa del presidente del Foggia Canonico, come ribadisce: "Alleno da 34 anni di fila, penso di avere dimostrato che l’uomo supera l’allenatore. Rifarei altre mille volte la scelta di Foggia, ma nell’intervallo dell’ultima partita ho deciso di andare via. L’etica e il comportamento vanno al di sopra di tutto. E non era colpa del presidente Canonico. Se era colpa dei giocatori? Preferisco quelli affidabili a quelli forti, che ti fanno vincere una partita ma poi distruggono la squadra".

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Poi Capuano è ritornato con la mente alla grande tragedia che ha colpito la società. Tre tifosi sono morti mentre tornavano a casa dopo la trasferta a Potenza, un incidente fatale che pesa tanto anche sulle spalle dell'allenatore che si sente in parte colpevole di ciò che è accaduto: "Quei tre nostri tifosi morti a Potenza mi hanno fatto sentire in colpa. Ho portato io i genitori all’obitorio a riconoscerli. Non me la sono sentita di continuare". Poi punge ancora la squadra per i comportamenti avuti nei giorni immediatamente successivi alla disgrazia: "Ho visto morire tre ragazzi che tifavano per la loro squadra e certi atteggiamenti non mi sono piaciuti". 

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