Capitan Dzyuba non ci sta, risposta al vetriolo agli ucraini: “Sono orgoglioso di essere russo”
I calciatori ucraini all'estero vivono giornate terribili, di grande apprensione per le condizioni di affetti e amici che si ritrovano a fare i conti in patria con l'invasione russa. La frustrazione, la paura e l'impotenza di fronte alla guerra ha spinto nelle ultime ore diversi giocatori a prese di posizioni molto forti. Basti pensare a quelle di Mykolenko e Yarmolenko, nazionali ucraini che militano in Premier, che si sono scagliati contro i loro colleghi russi, con parole anche al vetriolo. Parole che non sono rimaste inascoltate a giudicare dalla reazione sempre a mezzo social, del capitano della nazionale russa Artem Dzyuba.
Se Zinchenko del Manchester City era andato giù pesantissimo direttamente contro il presidente russo Putin, augurandogli "una morte dolorosa", i suoi compagni di nazionale non sono stati più teneri, mettendo nel mirino i calciatori del Paese in guerra con l'Ucraina. Il difensore centrale dell'Everton Vitaliy Mykolenko ha tirato in ballo direttamente il capitano della Russia Dzyuba, in maniera durissima: "Str**o silenzioso e bastardo Dzyuba, taci assieme ai tuoi fottuti compagni di squadra, i civili vengono uccisi in Ucraina. Tu e i tuoi figli sarete costretti a restare nascosti in un buco per il resto della vostra vita. E sono davvero felice che nessuno ve lo perdonerà mai, bastardi".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche un'altra stella del calcio ucraino, ovvero Andriy Yarmolenko che milita nel West Ham. Quest'ultimo in maniera molto più sottile ha tirato in ballo Dzyuba, facendo riferimento al caso del suo video a luci rosse postato sui social, che fece molto scalpore: "So che ad alcuni di voi piace mostrare le palle davanti alla telecamera, ma ora è giunto il momento di mostrare le palle nella vita reale".
Improvvisamente Artem Dzyuba, 33enne centravanti di peso dello Zenit San Pietroburgo (club che ha appena annunciato la rescissione consensuale con l'ucraino Rakitskiy), si è ritrovato dunque nell'occhio del ciclone. Dopo giorni di silenzio, l'esperto bomber che indossa la fascia di capitano di quella Russia che è stata esclusa dai Mondiali, si è lasciato andare ad un lungo sfogo, in cui ha preso posizione sulla guerra e risposto ai colleghi ucraini che lo hanno tirato in ballo.
Un lungo post, in cui Dzyuba ha comunque sottolineato di essere contro la guerra: "Fino a poco tempo, non volevo parlare sul tema degli eventi in Ucraina. Non volevo, non perché ho paura, ma perché non sono un esperto di politica, non ci sono mai entrato e non avevo intenzione di farlo (a differenza di un gran numero di scienziati politici e virologi che sono apparsi di recente su internet). Ma come tutti gli altri, ho la mia opinione. Dal momento che sono chiamato in causa da questo argomento da tutte le parti, mi esprimerò. Sono contro ogni guerra. La guerra fa paura. Ma sono anche contro l'aggressività e l'odio umani, che ogni giorno acquistano proporzioni trascendenti".
Pur dimostrando la sua contrarietà alla guerra, Dzyuba ha comunque ribadito di sentirsi orgoglioso di essere russo, prendendo le parti degli atleti del suo Paese: "Sono contro la discriminazione basata sulla nazionalità. Non mi vergogno di essere russo. Sono orgoglioso di essere russo. E non capisco perché gli atleti dovrebbero soffrire adesso. Perché tutti gridano sempre allo sport al di fuori della politica, ma alla prima occasione, quando si parla di Russia, questo principio viene completamente dimenticato? Ancora una volta, la guerra fa paura. In situazioni stressanti, le persone mostrano la loro essenza, a volte negativa. Quanta rabbia, sporcizia e bile si sono riversate ora su tutti i russi, indipendentemente dalla loro posizione e professione. Quelle migliaia di persone che scrivono insulti e minacce!".
Nel finale del suo lungo messaggio ecco anche la stoccata riservata ai calciatori ucraini che lo hanno attaccato: "È doppiamente strano sentire tutto questo da persone a cui la Russia ha dato molto, moltissimo nella loro vita. Tutto questo crea solo più negatività. La guerra finirà, ma le relazioni umane rimarranno. E sarà impossibile riavvolgere il nastro. Ricordatevi questo. PS. Ad alcuni colleghi che siedono sui loro culi nei palazzi in Inghilterra e dicono cose cattive: questo non ci può offendere, capiamo tutto! Pace e bontà a tutti!". E gli hashtag finali sono tutti un programma "Sono un patriota del mio Paese" e "Sport fuori dalla politica"".
Capitan Dzyuba è orgoglioso di essere russo e si scaglia contro gli Ucraini: "Dopo la guerra, impossibile tornare indietro".