Capello attacca Leao sulle responsabilità al Milan: “Capricci da bambino, è ora di diventare uomo”
La stagione del Milan fin qui non è ancora decollata e dopo la sosta per le nazionali comincerà la vera prova del nove per Paulo Fosneca. L'ultima partita di campionato contro la Lazio ha sollevato una grande polemica nei confronti di Rafa Leao e Teo Hernandez che, esclusi dai titolari, erano rimasti alla larga dall'allenatore durante il cooling break. La situazione all'interno della società è rientrata ma dall'esterno Fabio Capello bacchetta il portoghese per come si è comportato in queste prime tre giornate.
L'ex allenatore al Corriere della Sera non risparmia critiche al giocatore e neanche ai rossoneri, visti come una squadra in grande difficoltà che non ha saputo compiere un passo in più per mettersi al pari delle sue rivali.
Le critiche di Capello a Leao
L'opinionista televisivo è piuttosto severo quando si tocca il tasto Leao. Ci si aspettava che il portoghese prendesse in spalla il nuovo Milan sotto la guida del connazionale Fonseca, ma fin qui Capello non è per niente soddisfatto di cosa ha combinato nelle prime tre giornate di campionato. A fargli storcere il naso è l'atteggiamento del giocatore, a suo dire poco maturo, e non usa mezzi termini per dirlo: "Tutto quello che succede al Milan sembra colpa di Leao e lui fa di tutto perché questa situazione continui. Però è l'unico che può creare un pericolo: sarebbe ora che dopo i capriccetti da bambino diventasse uomo".
Le difficoltà del Milan
Lo sguardo poi si sposta sulla squadra in generale e sul bilancio delle prime tre giornate. I rossoneri non hanno ancora vinto in questo campionato (pareggi contro Torino e Lazio e sconfitta con il Parma) e non hanno ancora dimostrato di essere una vera competitor per il titolo nonostante i nuovi arrivi di mercato e il cambio in panchina. Capello è davvero scettico sul percorso del Milan: "Spero di sbagliare completamente, ma la vedo difficile perché ho visto fin qui una squadra troppo in difficoltà. Non è cambiato niente rispetto all'anno scorso a livello di organizzazione. Ci vorrà uno scatto di orgoglio da parte dei giocatori: dovranno dimostrare, dopo quella sciocchezza nell'ultima partita fatta da Leao e Theo Hernandez, di essere un gruppo. E di correre. Perché l'equilibrio è la cosa più importante".