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Capello asfalta Thiago Motta, tocca un nervo scoperto di questa Juventus: “Non capisco”

L’ex allenatore offre spunti di riflessione molto critici dopo il pareggio per 0-0 dei bianconeri in Champions col Brugge. “Questa Juve crea pochissimo, perché Motta non ha messo prima Vlahovic?”.
A cura di Maurizio De Santis
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Zero tiri in porta nel primo tempo, uno nella ripresa. Fabio Capello non usa giri di parole per commentare quanto s'è visto in campo, definendo "incomprensibile" le scelte di impostazione e di formazione dell'allenatore. Cifre imbarazzanti per la Juventus che a Bruges, nella sfida di Champions, ha visto riaffiorare quei fantasmi che sembrava aver scacciato grazie alla vittoria col Milan in campionato.

È tornata a casa con un 0-0 che sa di brodino: le regala sì la certezza di essere almeno nei playoff ma la taglia fuori dalla possibilità di sperare all'ultima giornata nell'aggancio alle prime otto posizioni che valgono l'accesso diretto agli ottavi.

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"Dagli attaccanti voglio di più", dice Thiago Motta nelle interviste del dopo gara. Salva solo Mbangula che rispetto agli altri "ha provato qualcosa in più", agli altri cinque riserva insufficienza. "Abbiamo iniziato con Nico (Gonzalez, ndr), Mbangula e Weah poi sono entrati Yildiz, Vlahovic e Conceiçao". Il risultato è stato identico, non ci sono stati scossoni. O forse sì ma s'è trattato di un'imprecazione per l'errore clamoroso commesso dall'ex Fiorentina davanti alla porta: è incespicato sul pallone, gli è riuscito difficile trovare la più semplice e comoda deviazione a un paio di metri dalla porta.

L'episodio in sé è grottesco ma è l'emblema delle difficoltà che ha la Juve nel trovare la via del gol. Il giudizio che dà Capello di questa situazione è severo ma giusto, estremamente reale. "Zero tiri in porta, un tentativo ma tanto possesso palla… Almeno per tutto il primo tempo: nel secondo hanno provato a fare qualcosa in più – ha ammesso nell'analisi proposta a Sky dialogando con Condò e Di Canio -. Non capisco perché Vlahovic non sia stato utilizzato prima".

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L'ex tecnico aggiunge un altro spunto di riflessione sulla Juventus e sull'identità che Thiago Motta le ha cucito addosso, chiamandolo in causa direttamente affinché trovi finalmente una soluzione: "Questa responsabilità è tutta dell'allenatore. La sua Juventus prova a giocare palla tra i piedi, passaggi e dribbling stretti ma crea pochissimo. E soprattutto crossa poco. È vero che il Manchester City ha Haaland ma almeno ci provano…. La Juve messa così è sterile, crea troppo poco in avanti – ha concluso Capello che ha ribadito il concetto espresso sul serbo -. Tutti noi qui ci siamo chiesti come mai non ha messo prima in campo Vlahovic? Una cosa del genere è incomprensibile".

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