Caos Juve, Allegri può essere multato e i giocatori si sentono scaricati: spunta Tuchel
Oggi a Monza, sul campo della derelitta ultima in classifica, Massimiliano Allegri si gioca tanto, dovendo a tutti i costi vincere per allontanare lo spettro dell'esonero, difficile prima della sosta dei Mondiali ma non impossibile. Troppo brutto l'avvio di stagione bianconero, con l'ottavo posto in campionato ma soprattutto le due pesantissime sconfitte in Champions League che mettono a forte rischio la qualificazione agli ottavi.
Ieri in conferenza stampa il livornese ha cercato di sdrammatizzare ricorrendo alle sue proverbiali battute: "Mi mancava leggere ‘Allegri esonerato',perché appena c'è un mezzo risultato Allegri è in discussione e questo mi diverte". I tifosi di divertono meno ed anche la pazienza della dirigenza è messa a dura prova: se la frase dell'Ad Arrivabene sul costo che avrebbe un nuovo allenatore è stata derubricata dal medesimo come una battuta, è un fatto che nel post Benfica dalla società non si sia levata nessuna voce per rendere pubblica la fiducia al tecnico.
Anzi lo sfogo di Allegri nella chiacchierata con Sconcerti, in cui il tecnico si è appellato all'alibi degli infortuni e ha parlato di una "Juve virtuale" diversa da quella progettata, ha destato sorpresa in società, che non ne sapeva nulla e avrebbe preferito un profilo basso in un momento così difficile, quando lo stesso allenatore aveva detto che c'era solo da stare zitti e lavorare. Secondo la Gazzetta dello Sport, l'intervista non concordata potrebbe portare anche ad una multa per il tecnico, che non gode più di una copertura totale nella stanze di chi decide (è noto che il vicepresidente Nedved non appartenga al partito dei suoi strenui difensori).
Ma le dichiarazioni di Allegri hanno sconcertato anche i giocatori, alcuni dei quali si sono sentiti scaricati per la sua insistenza sugli errori tecnici. "Nel calcio deve essere normale passare bene la palla, saperla lanciare, oggi si scambia la regola per l'eccezione – aveva detto il tecnico – Come i passaggi: non basta dare il pallone a un compagno in area, devi darglielo con i giri contati altrimenti quello non tira in porta, deve prima girarsi. Oggi i giocatori non pensano, ubbidiscono. Non interpretano". Uno scaricare le responsabilità per assolvere se stesso che non ha certamente aumentato la popolarità del tecnico in spogliatoio.
Allegri ha anche espressamente chiamato in causa tre giocatori, Locatelli, Cuadrado, Paredes. Del primo ha detto che nel suo progetto di Juve è un panchinaro: "La Juve era stata pensata in un altro modo. Con Rabiot, Paredes e Pogba a centrocampo più Locatelli a fare il primo che subentra". Del colombiano ha sottolineato l'età che lo rende meno performante di prima: "Non posso più chiedere a giocatori che hanno corso per tutta la vita di continuare a fare l'intera fascia. Se a Cuadrado chiedo di fare l'ala, sa farla ancora benissimo. Ma non posso più chiedergli di fare sempre due ruoli". Quanto a Paredes, è stato indicato come responsabile del rigore per il Benfica: "C'è stato un errore di marcatura, ma non di Miretti. Quella era la zona di Paredes, toccava a lui. Paredes non gioca praticamente da sei mesi, questo conta. Dobbiamo aspettarlo".
Allegri si dice fiducioso che col recupero degli infortunati la sua Juventus sarà competitiva ("Quando siamo tutti, siamo molto forti anche noi. Ma ne riparleremo, spero presto"), intanto però i segnali che arrivano dalla Continassa non sono all'insegna di quella serenità che il tecnico si sforza di mostrare. La richiesta fatta dai giocatori circa il bisogno di "certezze" che evidentemente adesso non hanno quanto a gioco, ruoli e riferimenti non depone a favore dell'empatia con la squadra.
Ma anche in società le riflessioni sono in atto, mettere a rischio il raggiungimento degli obiettivi sportivi impatta anche sui conti del club, in un momento difficilissimo da questo punto di vista, come certificano gli ultimi bilanci. Due sono i nomi, secondo Repubblica, in lizza per la sostituzione di Allegri in caso di esonero: Thomas Tuchel, appena fatto fuori dal Chelsea, è la prima alternativa, poi c'è anche l'ex bianconero Paulo Sousa, libero dopo aver ricevuto il benservito dal Flamengo a giugno.