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Cannavaro è tornato in Italia, cerca una nuova squadra: “In Cina situazione insostenibile”

La conferenza stampa organizzata a Napoli da Fabio Cannavaro dopo aver lasciato la Cina: “Stavo bene, ma volevo tornare dalla mia famiglia e riordinare le idee”. Il campione del mondo azzurro cita i suoi punti di riferimento come allenatore, elogia Spalletti ma non nasconde il sogno di allenare, un giorno, la sua squadra del cuore. L’ultimo pallone d’oro italiano tifa per Jorginho come suo erede, è fiducioso per il rinnovo di Insigne e punzecchia Osimhen.
A cura di Andrea Lucia
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A poche ore dall'annuncio ufficiale della separazione con il Guangzhou FC, Fabio Cannavaro è pronto a rimettersi in gioco e stavolta lo fa tornando in Italia. In una conferenza organizzatasu una terrazza di fronte a Castel dell'Ovo a Napoli, il capitano campione del mondo nel 2006 ha spiegato i motivi del suo addio alla Cina, che non sono da imputare alla crisi finanziaria dell'Evergrande Group, proprietario del club. "Avevo già deciso qualche mese fa e l'avevo comunicato al club. Ora il campionato cinese è diviso in tre blocchi, ogni volta si va in quarantena, 20-30 giorni, poi a dicembre avrei avuto una bolla di altri 40 giorni. Non era una situazione sostenibile". Cannavaro ha rescisso il contratto con il club cinese nonostante avesse ancora 15 mesi di contratto: "Stavo bene, ma volevo tornare vicino alla mia famiglia. Sono rientrato perchè devo riordinare le idee e fare un po' il punto della situazione".

Non rinnega nulla dell'esperienza cinese, anzi ammette che è stata molto formativa: "Come allenatore sono sempre stato molto esigente. Mi piace vincere ma passando per il gioco: ora non è più possibile fare diversamente. Ho avuto la fortuna di avere grandi allenatori: gestori come Capello o Lippi e maestri della tattica come Sacchi e Zaccheroni. Io spero di essere una via di mezzo". La differenza la fa il coraggio di cambiare: "I concetti vanno fatti comprendere ai giocatori. Se ti rendi conto che tu hai delle idee e la squadra non ha quelle caratteristiche, devi cambiare", ha aggiunto Cannavaro.

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Cannavaro ritrova il Napoli primo in classifica in Serie A e non nega una certa invidia, pur apprezzando il lavoro fatto da Spalletti: "Sarebbe un sogno allenare la mia squadra del cuore, ma ora c'è un bravissimo allenatore, quindi resta un sogno per il futuro. Spalletti è una garanzia, ha le idee chiare: l'ho studiato anche a Coverciano e gli affiderei le chiavi di una squadra". Sull'euforia da capolista frena gli entusiasmi: "Ora va tutto bene con tutti i titolari in forma. Bisognerà vedere quando ci saranno le prima difficoltà, per assenze o squalifiche. Il periodo più difficile sarà quando arriverà la Coppa d'Africa. Ora viaggiano tutti a mille ma in una stagione lunga può succedere di tutto".

Sui singoli Cannavaro ne ha per tutti. È convinto che Osimhen sia molto forte perchè fa reparto da solo e sa adottare soluzioni tattiche diverse ma non si fa mancare una battuta: "Con me a marcarlo non toccava palla…". L'ultimo pallone d'oro italiano si dice poi fiducioso perchè il trofeo individuale più ambito dai calciatori torni ad un azzurro: "Jorginho Pallone d'Oro? La concorrenza è folta, ma non sarebbe male riportare questo trofeo in Italia. Mi farebbe piacere". Non p0teva mancare un pensiero su Insigne: "Spero che rinnovi il suo contratto con il Napoli. Lui è napoletano e insieme al suo staff deve fare le sue valutazioni. Ma penso che saprà trovare il giusto compromesso e farà felice i tifosi". Cannavaro battezza anche il giocatore del momento in casa Napoli, Anguissa: "È un giocatore che sta dimostrando un valore incredibile. Visto anche come è andata l'operazione è stato un grandissimo affare. Non è male averlo davanti perché ti ripulisce i palloni, ti scherma e per un difensore non è male avere un compagno così davanti".

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