Candreva svanito nel buco nero di Juve-Salernitana: solo un uomo se n’era accorto
Juventus-Salernitana sarà a lungo oggetto di discussioni. Il gol annullato a Milik per fuorigioco al 94′ che avrebbe permesso alla squadra di Allegri di completare la rimonta sui campani dopo essere stati in svantaggio di due gol, rappresenta un errore gravissimo per il VAR. Dopo pochi minuti dalla fine della partita, sono stati proprio il tecnico della Juventus e Leonardo Bonucci, a segnalare in diretta tv, davanti alle telecamere nel post partita, come nessuno si fosse accorto della posizione di Candreva. L'esterno destro granata era fermo a pochi metri dalla bandierina, in un angolo del campo sfuggito alle riprese TV e dunque anche alla frettolosa revisione operata dall'arbitro Marcenaro e nella sala VAR.
Perché nessuno ha notato la posizione di Candreva? L'AIA ha spiegato in una nota ufficiale che il VAR non aveva a disposizione quella immagine, gettando ulteriori ombre su questa vicenda con una spiegazione convincente solo in parte. Chiarimento necessario per favorire la comprensione del contesto: Juventus-Salernitana è stata giocata con con 12 telecamere, il numero minimo previsto dalle direttive dalla Lega Serie A per le produzioni audiovisive.
Le telecamere utilizzate in Juventus-Salernitana rientravano nello standard C, il più basso tra quelli messi a disposizione di regia e VAR. L’ultimo regolamento relativo al 6 agosto 2021, per il periodo 2021-24, prevede infatti che le dieci partite di ogni giornata siano divise in tre gruppi. Nello standard A si avranno 18 telecamere, nel B 16, nel C 12. La scelta viene fatta sempre dalla Lega a seconda dell'appeal della partita. In fascia A rientrano i big match, mentre le altre partite rientrano nelle nelle due fasce rimanenti, la B e la C.
Per tutte sono previste poi 2 camere GLT (Goal Line Technology) e una camera tattica: quest'ultima, quella circolata a pochi minuti dal fischio finale che ha svelato al mondo l'errore commesso su Candreva, non è però utilizzata per analizzare i casi di fuorigioco. Solo cinque consentono di tracciare con precisione le linee che servono a prendere decisioni nei casi di offside: quella centrale, le camere piazzate ai 16 metri e quelle della Goal Line Technology (in corrispondenza con la linea di porta).
Generalmente le cinque telecamere in questione, incrociate con le immagini riprese dalle altre angolazioni, consentono di poter decidere con estrema precisione. Come nasce, dunque, il buco nero nelle inquadrature televisive nel quale è finito Candreva, sfuggendo così all'occhio di arbitro e VAR? Per pura coincidenza l'operatore addetto alla telecamera dei 16 metri, quella su cui sono state tracciate le linee sbagliate al VAR, nell momento del gol della Juve ha stretto verso l'area e zoomando ha di fatto tagliato fuori Candreva dall'inquadratura, rendendo cieca una zona di campo.
Dal VAR sarebbe stato opportuno fare un review più attenta, incrociando le immagini dai 16 metri con quelle della telecamera bassa, dalla quale sarebbe balzato all'occhio la posizione di Candreva al momento del gol di Milik. Il caos che si è generato è stato inevitabile conseguenza del palese errore commesso dal VAR, che si è fidato, superficialmente, solo delle prime immagini a sua disposizione.
Ma cosa avrebbero potuto fare di più arbitri e VAR non avendo a disposizione l'immagine a campo largo? È uno di quei casi in cui la tecnologia dovrebbe fare un passo indietro, o quantomeno essere supportata da un ruolo attivo degli arbitri in campo. Il protagonista mancato, l'unico che avrebbe potuto salvare la situazione, è stato il guardalinee Marco Trincheri, l'assistente che si è ritrovato a seguire l'azione incriminata.
Trincheri, allineato perfettamente con Candreva, l'ultimo difendente della Salernitana, aveva preso la decisione giusta in presa diretta tenendo giù la bandierina e correndo verso il centrocampo: per lui, in sostanza, il gol era buono. Tra gli arbitri in campo e quelli al VAR, era il solo ad aver avuto una visione completa dell'azione, inclusa la posizione di Candreva. Una volta intervenuto il VAR, e non sapendo dell'assenza di Candreva nelle immagini esaminate, non se l'è sentita di interferire con la decisione presa da Mercenaro davanti al monitor e si è fidato della valutazione fatta nella sala VAR di Lissone. Un clamoroso corto circuito, tra arbitri in campo, altri al monitor e immagini ingannevoli, che ha generato il più grande errore mai visto in Serie A da quando esiste il VAR.