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Candidati assenti, la Lega Serie A rinvia l’elezione del presidente: incombe l’ombra del commissario

L’assemblea della Lega di Serie A non ha ancora scelto il successore di Paolo Dal Pino: l’elezione del nuovo presidente rinviata a venerdì 11 marzo.
A cura di Vito Lamorte
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La Lega di Serie A non ha ancora scelto il successore di Paolo Dal Pino e la poltrona di presidente è ancora vuota. La riunione di oggi per la nomina del nuovo numero uno è stata rinviata alla prossima assemblea: oggi doveva tenersi la terza votazione, dopo le due fumate nere del 7 febbraio (17 schede bianche e due nulle) e del 15 febbraio (19 schede bianche e un voto per Bonomi), ma due dei tre candidati in campo non erano presenti e l'assemblea è stata spostata nuovamente.

Chi sono i tre nomi per la carica di numero uno della Lega Serie A? Dopo il passo indietro di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria e indicato come il candidato con maggiori chance, ora le opzioni sono tre: l'ex direttore generale della Rai Mauro Masi, l'economista Lorenzo Bini Smaghi e il capo di gabinetto del ministero della Cultura Lorenzo Casini. All'assemblea si sarebbe presentato solo quest'ultimo e così tutto è stato spostato a venerdì 11 marzo.

È passato un mese dalle dimissioni dell'ex presidente, Paolo Dal Pino, e la Lega di Serie A non è stata ancora in grado di individuare un successore: al momento la situazione appare complicata e non è detto che nel prossimo incontro si avrà il nuovo numero uno. Oltre alle varie faide interne all'assemblea e alla mancata partecipazione odierna di due dei tre candidati, ci sono dei punti interrogativi sull'eleggibilità di Masi e Casini a causa del lavoro svolto nella pubblica amministrazione e in società pubbliche.

La scelta di prendere ulteriore tempo per scegliere il nuovo presidente non lascia presagire nulla di buono all'orizzonte. Il tempo scorre e questa situazione diventa sempre più complicata: il 24 marzo scadranno i 45 giorni previsti dalle norme per eleggere il presidente e se non dovesse arrivare la fumata bianca si aprirebbero le porte del commissariamento da parte dalla Federcalcio.

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