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Campionato verso la ripartenza ma l’Udinese si oppone: “30 mila morti, assurdo forzare i tempi”

Le società di Serie A nell’assemblea di Lega hanno espresso la loro volontà: vogliono riprendere il campionato e hanno scelto anche una data per la ripartenza (il 13 giugno). L’Udinese però non è d’accordo. Il patron Giampaolo Pozzo ha inviato una lettera a tutti gli organi competenti e nel testo ha parlato di ‘improvvida ripartenza’. Il presidente della Lega di Serie A, Dal Pino, non l’ha presa bene e si è infuriato con Campoccia, il vicepresidente dell’Udinese. In mancanza di tali misure il patron parla di “improvvida ripresa”.
A cura di Alessio Morra
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Il ritorno della Serie A sembra avvicinarsi. Gli allenamenti collettivi sono permessi dal 18 maggio e la Lega ha già scelto una data per la ripresa del campionato, il 13 giugno. Per dare l'ufficialità serve l'ok del governo, che potrebbe arrivare la prossima settimana. Tutti d'accordo per la ripartenza meno l'Udinese che ha una serie di perplessità. Già nella serata di mercoledì il patron dei friulani Gianpaolo Pozzo ha inviato una lettera a Spadafora (Ministro dello Sport), Malagò (Presidente del CONI), Gravina (numero uno della FIGC) e Dal Pino (Presidente della Lega di Serie A), oltre che al governatore del Friuli Fedriga. In quel testo Pozzo esprime tutte le sue perplessità: "Il Governo valuti l’adozione di un provvedimento legislativo ad hoc, che possa manlevare i dirigenti delle società dalle altrimenti ostative responsabilità che dovremmo essere costretti ad indebitamente accollarci, in questa improvvida ripresa".

L'Udinese parla di improvvida ripresa

Parlando di ‘improvvida ripresa l'Udinese fa capire da che parte sta e in quella lettera Pozzo chiede di fatto al governo di sollevare club e medici sociali da una serie di responsabilità. Ovviamente questa missiva non poteva passare inosservata. E pare che dopo averne letto il testo, diffuso dall'Ansa, il presidente della Lega Paolo Dal Pino avrebbe chiesto a Campoccia, il vicepresidente del club bianconero di dimettersi dalla carica federale. La ‘Gazzetta dello Sport' rivela questo retroscena e parla di un Dal Pino furioso con Campoccia, che probabilmente si dimetterà – perché non sarebbe riuscito a far capire al patron Pozzo che con quella lettera.

 30mila morti in due mesi, il calcio può anche non ripartire

Pozzo, in un'intervista concessa alla Rai, ha dichiarato che la posizione dell'Udinese è chiara. Anche il club friulano vuole riprendere a giocare, ma solo in condizioni di sicurezza totale. Le migliaia di morti impongono prudenza, nessuno deve sottovalutare il problema e anche se si perdono un paio di mesi di attività non è un problema insormontabile:

La posizione dell’Udinese è di riprendere a giocare in condizioni di sicurezza, il che significa non rischiare ulteriore contagi. Il momento è un po’ delicato perché abbiamo visto che anche i medici sono insorti, preoccupati delle responsabilità civili e penali che non è giusto che debbano assumersi. Ci sono tante componenti da considerare. Si deve incastrare ogni tassello: i calendari, le disposizioni dell’Uefa, le coppe. Meglio vivere alla giornata perché tutto dipende da questa pandemia. Abbiamo visto che in due mesi abbiamo avuto più di 30mila morti, quindi non è una situazione da sottovalutare, anche se perdiamo qualche mese non è la fine del mondo. I tifosi stessi non vogliono che si giochi in una situazione così surreale, quindi è un assurdo forzare i tempi.

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