Campionati sospesi e scudetti, Casini: “La Juventus dovrà vincerlo sul campo”
L'interrogazione parlamentare presentata al ministro per le Politiche giovanili e per lo Sport, Vincenzo Spadafora, nei giorni scorsi aveva alimentato il gossip in aula a metà tra il tifo calcistico e le maldicenze da stadio. I senatori Pier Ferdinando Casini e Valeria Fedeli avevano posto l'attenzione sulla necessità di dare un indirizzo chiaro alle istituzioni sportive in questo momento molto delicato a causa dell'emergenza sanitaria nazionale che ha fermato l'attività agonistica di tutti i campionati.
Cosa c'era scritto nel documento e perché lo stesso Casini ha voluto precisare la "ratio" di quell'atto? Assegnare i titoli delle competizioni ancora in corso alle formazioni che, in occasione del blocco totale, sono risultate in vetta ai rispettivi campionati. Concetto che, applicato al mondo del calcio, significherebbe una sola cosa: attribuire la coccarda tricolore a tavolino alla Juventus, attualmente prima con un punto di vantaggio sulla Lazio e addirittura nove sull'Inter (battuta nel confronto diretto) che chiude il podio e ha una partita da recuperare.
Nell'intervista a Rai Radio Uno, nel corso della trasmissione ‘Un Giorno da Pecora', Casini ha chiarito che nelle more dell'interrogazione non era contemplata l'esperienza della Serie A e nemmeno c'era un riferimento alla Juventus. Anzi, l'esponente cattolico si affretta a sottolineare come l'assegnazione dello scudetto sia materia "di campo" che non può essere certamente regolamentata per decreto né essere oggetto di una discussione in seno alla Federazione.
La proposta – ha spiegato Casini – si riferisce ai movimenti sportivi che hanno deciso di bloccare i campionati: volley maschile e femminile, basket maschile e femminile, rugby. È chiaro che tra questi non c'è il calcio, in quanto tutti gli organismi internazionali e nazionali hanno già deciso di concludere i campionati di questa stagione sportiva. Vinca il migliore dunque… se la Juventus vuole rivincere lo scudetto, lo dovrà fare sul campo.
