Cambiaghi a Fanpage: “Dybala è impressionante. Il Papu una volta mi bacchettò per un doppio passo”
Un impatto niente male per Nicolò Cambiaghi con la Serie A. Lo dicono i numeri e lo dicono le prestazioni. Questo classe 2000 si è fatto conoscere nel massimo campionato di calcio italiano con la maglia dell'Empoli e con le sue giocate ha contribuito alla salvezza della squadra di Paolo Zanetti.
Le statistiche dicono 28 presenze stagionali con 7 gol e 2 assist ma questo esterno d'attacco con grande capacità di dribbling ha impressionato per tanti motivi nel suo primo anno con i ‘grandi'. Cambiaghi si è formato nelle giovanili dell'Atalanta, che è proprietaria del suo cartellino, e ha mostrato una tecnica ed una duttilità tale che gli permettono di spaziare lungo tutto il fronte della trequarti per poter far male alla difesa avversaria.
Imprevedibile, ambidestro, rapido e buona fisicità: tutte queste qualità lo hanno portato fino alla maglia azzurra della Nazionale: ha partecipato allo stage dedicato ai calciatori di interesse nazionale di fine 2022 a Coverciano ed è un punto fermo dell'Under 21, con cui parteciperà all'Europeo che si svolgerà in Romania e in Georgia dal 21 giugno all'8 luglio.
Cambiaghi è il giocatore italiano più giovane ad aver realizzato gol in questa Serie A e questo dimostra, ancora una volta, le sue qualità oltre alla bontà del lavoro che l'Empoli riesce a fare sempre con i giovani che si affacciano sul palcoscenico più importante del nostro calcio.
A Fanpage.it Nicolò Cambiaghi ha raccontato i diversi momenti della sua prima stagione in Serie A, si è soffermato sull'Europeo Under 21 che sta per iniziare e si è soffermato su un aneddoto col Papu Gomez durante un allenamento con l'Atalanta.
Qual è il bilancio della prima stagione in Serie A di Nicolò Cambiaghi?
"Bilancio positivo perché sia i risultati di squadra che quelli individuali sono stati molto buoni, quindi sono felicissimo".
Quali sono gli avversari che ti hanno più impressionato in questo campionato?
"Mi viene in mente sicuramente Dybala, per la qualità che ha e per l’intelligenza calcistica; ma ce ne sono tanti altri che giocano anche in squadre non di alta classifica che sono veramente forti. Il livello della Serie A è veramente alto".
Ha segnato la prima rete nella massima serie dopo 17 secondi dal suo ingresso in campo con la Cremonese: emozioni e pensieri di quegli istanti?
"Emozione grandissima perché è la realizzazione di un sogno. L’esordio e il primo gol in Serie A sono stati i momenti più belli dopo tanti anni di sacrifici e li ricorderò per tutta la mia vita".
Quando e come nasce la tua passione per il calcio?
"Nasce fin da piccolo, quando iniziai a giocare in casa e con gli amici. Poi a 5 anni i miei genitori mi hanno iscritto a scuola calcio e da lì è continuata fino ad ora".
Chi sono i tuoi idoli?
"Il mio idolo è sempre stato Messi. Per quanto riguarda il campionato italiano, invece, mi ispiro a Chiesa".
Quant’è stata importante l’esperienza al Pordenone in Serie B per il suo percorso formativo?
"È stata bellissima e importantissima perché mi ha consentito di avere continuità e di prendere molta fiducia nei miei mezzi. Credo che sia stata un pezzo fondamentale della mia carriera".
Si dice spesso che i campionati giovanili non siano a livello di Serie B e Serie C: il suo punto di vista?
"Io penso che i campionati giovanili, quindi la Primavera, sia un torneo di ottimo livello ma posso essere d’accordo per quanto riguarda l’intensità e le pressioni. Quando giochi in Serie B o Serie C entrano in gioco fattori diversi. Il Primavera ti aiuta a crescere ma poi c'è bisogno di altro per adattasi ai campionato dei grandi perché sono un po’ diversi da quelli giovanili".
Le piace molto il dribbling e una volta è stato ‘bacchettato' da Papu Gomez per un doppio passo: ci racconta com’è andata?
"Durante un allenamento a Bergamo mi disse: ‘Evita di fare il doppio passo perché sei rapido e lo salti lo stesso anche senza’. È stato un momento molto divertente".
Tra poco partirà l'Europeo Under 21: cos’è per lei la Nazionale?
"La Nazionale per me è importantissima perché rappresentare il proprio paese credo sia la cosa più bella per un calciatore. Per quanto riguarda l’Europeo siamo un grande gruppo e ce la metteremo tutta per faremo bene e arrivare in fondo".
Ha un rapporto speciale con la Nazionale: è vero che era a Berlino il 9 luglio del 2006? Ci racconta com’è stato vivere la storia calcistica di un paese da pochi passi?
"Ero a Berlino con mio papà e mio nonno. Avevo 5 anni e ho dei ricordi vaghi ma è stata un’emozione bellissima perché vivere un momento così per un bambino è straordinario. Speriamo di rivivere presto emozioni simili".