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Cambia direzione del tiro e sbaglia il rigore: “Porte chiuse di m….”

Florian Niederlechner è l’attaccante dell’Augsburg che ha sbagliato un rigore in maniera rocambolesca durante la sfida contro il Colonia. Nel silenzio dello stadio a porte chiuse il calciatore ascolta il suggerimento dell’avversario al portiere, cambia angolo di battuta all’ultimo momento e sbaglia il tiro dal dischetto.
A cura di Maurizio De Santis
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Ha cambiato idea al momento della battuta e sbagliato il calcio di rigore che avrebbe indirizzato la partita diversamente. Florian Niederlechner si presenta sul dischetto al 25° del primo tempo, con il risultato ancora fermo sulo 0-0. Undici metri e una porta spalancata sono un'occasione troppo ghiotta per lasciarla sfuggire. Lui va deciso, sistema la sfera sul dischetto, annusa l'aria, prende la mira, prova a non lasciarsi impressionare dai movimenti dell'avversario che saltella sulla linea ma qualcosa va storto. Tac… è il rumore della sfera che s'infrange contro i guanti del portiere: tiro parato e Colonia salvo mentre l'attaccante dell'Augsburg resta deluso.

Cosa c'è di strano in un penalty fallito? In apparenza niente, non è certo la prima volta che accade… ma è sono la reazione del calciatore e le motivazioni del suo errore che attirano l'attenzione dei media. "Porte chiuse di merda", esclama il giocatore che s'è lasciato distrarre dal brusio alle spalle. Ha sentito un avversario che indicava al portiere da quale lato avrebbe tirato il rigore e, credendo di sorprendere il portiere, ha cambiato direzione all'ultimo momento, calciando verso la destra dell'estremo difensore. E gli è andata male.

Ho cambiato angolo – ha ammesso Niederlechner – e ho commesso un errore, quello che nessun calciatore dovrebbe mai fare al momento della battuta. In realtà, il mio angolo è sempre sulla destra (alla sinistra del portiere, ndr) ma mi sono lasciato influenzare da quanto accaduto. Sono stato ingenuo.

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Come sarebbe andata se allo stadio ci fossero stati i tifosi? La controprova non c'è né ci può essere ma, a giudicare dalle parole del calciatore, la presenza del pubblico, i fischi, i mugugni gli avrebbero creato meno problemi. Paradossalmente, a quel baccano è abituato e sa gestirlo. Al silenzio no.

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