Camarda all’Inter, la soffiata di mercato fa tremare il Milan: da domenica può firmare con qualsiasi club
L'Inter sarebbe pronta a scippare Francesco Camarda al Milan. Domenica il baby attaccante rossonero festeggerà i 16 anni e potrà firmare il primo contratto da professionista, ma non per forza con il club rossonero: secondo quanto riporta il Corriere dello Sport sul giovane calciatore ci sarebbero sia i nerazzurri che diversi club di Premier League come Manchester City, Arsenal e Tottenham, che non soltanto hanno preso informazioni ma hanno anche mandato osservatori a vederlo e hanno la capacità economica importanti rispetto ai due club meneghini.
Naturalmente a fare più scalpore e l'interesse dell'Inter: un eventualità del genere sarebbe vista davvero male dai tifosi rossoneri, che hanno coccolato fin da subito il ragazzo e vorrebbero vederlo ancora per molti anni con la maglia de Diavolo. Camarda è Milan fin dai Pulcini e quest'anno ha fatto il suo esordio in prima squadra in occasione della sfida contro la Fiorentina.
Camarda non vuole lasciare il Milan ed è orgoglioso della strada che il club rossonero, arrivando al debutto in prima squadra ben prima del previsto: è il nuovo recordman di precocità in Serie A con l’esordio a 15 anni 8 mesi e 15 giorni.
Il giovane attaccante è tifoso del Milan e lo scorso 27 gennaio insieme al papà ha assistito alla sfida contro il Bologna in Curva Sud. Il corteggiamento di altri club è inevitabile ed è arrivato nell’ultimo anno ma il Diavolo ha la priorità.
La società di Via Aldo Rossi, dal canto suo, avrebbe già pronto un contratto triennale per blindarlo e per portare avanti il suo percorso di crescita: un contratto fino al 30 giugno 2026 (triennale è il limite massimo per un giocatore di 16 anni) che potrà essere firmato dal giovane attaccante solo a partire dal prossimo luglio, non a marzo.
Il Milan non vuole ovviamente perdere il suo enfant prodige, capace di segnare oltre 500 gol nelle varie categorie del settore giovanile e che nei mesi scorsi ha fatto parlare molto di sé prima e dopo il suo esordio.
A Fanpage.it Massimo D’Amaro, il suo primo allenatore, lo raccontò così: "In ogni partita lui faceva qualcosa di diverso, posso farti anche un esempio semplice come il colpo di testa: un bambino di quell’età ha paura e difficilmente ci prova, lui lo faceva. Non aveva paura, andava in autonomia. Se vedeva qualcosa di diverso anche dai grandi provava a rifarlo. Anche guardando i semplici allenamenti dei più grandi, subito provava a rifare delle cose. Una bella mentalità. Ed era proprio portato, oltre a piacergli tanto il calcio".