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Calzona sul rigore non dato al Napoli contro il Barcellona: “Non capisco perché il Var non interviene”

Il tecnico del Napoli rivede in diretta tv la moviola dell’azione e resta stupito: “Anche a me sembra rigore”. L’episodio alimenta grande amarezza ma le note stonate della serata sono anche altre.
A cura di Maurizio De Santis
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Francesco Calzona rivede in diretta tv su Mediaset l'azione del calcio di rigore non concesso al Napoli contro il Barcellona per il pestone rifilato da Cubarsi a Osimhen. La dinamica dell'azione viene scandita dall'ex arbitro, Graziano Cesari, che ripercorre alla moviola le fasi salienti di quel contatto. Non c'è solo la scarpata, che in gergo è conosciuto come step on foot (il difensore catalano schiaccia la punta del piede dell'attaccante nigeriano), ma anche il tocco successivo del blaugrana che contribuisce alla perdita della postura dell'avversario.

Con gli azzurri sotto per 2-1, quell'episodio contestato pure ha avuto il suo peso sugli equilibri del match. La domanda che si fanno in studio e il tecnico dei partenopei fa a se stesso è identica: "Anche a me sembra rigore – ha ammesso il tecnico dei partenopei -. Non capisco perché il Var non intervenga in situazioni del genere e a questo livello… Mi dispiace, perché rivedendolo sembra netto".

Delusione, amarezza, consapevolezza alimentate anche da altre considerazione dell'ex direttore di gara che prende in esame altre due decisioni controverse del direttore di gara, Danny Makkelie. A cominciare dal gol di Firmin Lopez: "Tutto nasce da un fallo fischiato a Traorè su Lopez. Ma non c'è assolutamente fallo e  15 secondi dopo il Barcellona va in gol". Altro frangente, il mancato cartellino rosso a Christensen: "L'arbitro si preoccupa del fuorigioco di Osimhen, non dell'intervento di Christensen su Lobotka".

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Calzona, però, non cerca attenuanti e non si nasconde dietro queste situazioni e con altrettanta franchezza ammette: "Abbiamo concesso troppo al Barcellona, siamo stati larghi, siamo entrati male in campo. Abbiamo fatto poca fase difensiva preventiva, contro il Barcellona non te lo puoi permettere. Così come Osimhen si è trovato spesso in fuorigioco anche per il ritardo nella giocata della palla in profondità".

La smorfia che il tecnico ha tracciata sul volto è tale non solo per la sconfitta e l'eliminazione dalla Champions. C'è dell'altro: "Abbiamo avuto anche la possibilità di pareggiare con Lindstrom… ma nel finale abbiamo perso distanze. Questa squadra ha bisogno di certezze e non riesce a regge cambi di modulo. Parlo sempre di fase difensiva quando sei in possesso, cosa che non abbiamo fatto bene".

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